A CIVITANOVA, ANCORA UN’ALTRA ESTATE CON IL “PANETTONE INQUINATO”

spiaggia“Il Panettone fatto di ghiaia avvelenata parcheggiata sul Lungomare SUD resta negli incubi della Giunta, dell’assessore Nicoletti, che non riescono a trovare soluzione ad un problema che danneggia la città.” Và giù dura l’Associazione Ambientalista Citt@verde dopo che il Tar ha respinto il ricorso presentato dal Comune di Civitanova. “La velleità politica, la propaganda, non paga le azioni della Giunta Mobili. La richiesta su cui il legale dell’Amministrazione Comunale voleva incardinare la sospensiva del provvedimento adottato dalla Conferenza dei Servizi e del presunto silenzio assenso da parte del Ministero dell’Ambiente perché questo adottasse “provvedimenti preordinati atti alla Bonifica dell’arenile..” è stato negato e non è stata adottata la agognata sospensiva.” Secondo l’Associazione Ambientalista dietro al ricorso al Tar si celava la speranza della Giunta di ottenere “la sospensiva del provvedimento ministeriale per esibirlo come trofeo alle elezioni provinciali e all’apertura della stagione balneare. Ora il contenzioso fra Comune e Ministero dell’Ambiente andrà a ruolo ed è facile presumere che i diversi livelli di giurisdizione a cui le parti possono accedere allungheranno i tempi della soluzione del problema. La strada del contenzioso legale è un diritto ma se a questo non si affianca una concreta volontà di risolvere il problema di quell’ ingombrante e dannoso Panettone rimuovendolo dal litorale, si resta nella propaganda. Ad oggi se si fanno i conti in tasca alle spese sostenute dal Comune fra la ripetuta messa in sicurezza, le parcelle per progetti più o meno fantasiosi, le consulenze e le spese legali si arriverà ad una ragguardevole somma. Una somma che poteva bene affrontare di petto intanto lo spostamento dal litorale della Ghiaia Inquinata e restituire alla collettività quel tratto di spiaggia libera oggi deturpata e impraticabile. La verità è che la città, il turismo, la salute dei cittadini, il diritto della spiaggia libera non può essere appeso alle scelte politiche della Giunta. I danni di quell’inquinamento sono notevoli e non sono solo quelli dell’immagine. Una strada che poteva benissimo essere affiancata da una proposta di accordo di programma fra i vari enti territoriali (Provincia, Regione e Comune) con i vari Enti pubblici, Icram, Ispel, Demanio,ecc. Era ed è questa la strada da percorre –scrive ancora l’Associazione- SENZA DIMENTICARE CHE L’INQUINAMENTO di QUELLA PARTE DELL’ARENILE POTREBBE AVERE UN NOME E UN INDIRIZZO. Per questo non ci stanchiamo mai di ripetere che le caratterizzazioni e le analisi delle probabili Fonti Inquinanti prossime all’area debbono chiarire il rapporto.”

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