IL MEDITERRANEO AL CENTRO DEI LAVORI DEGLI STUDENTI CIVITANOVESI

invito-concerto-per-libri-e-altri-strumentidi Viola Speranza

Indecisa se partecipare all’incontro con Corrado Augias al Teatro Persiani di Recanati, in occasione della festa delle Marche, dove si sarebbe parlato di Leopardi e l’Italia, o alla premiazione dei lavori degli studenti delle scuole superiori civitanovesi per il progetto “Voci del Mediterraneo”, venerdì 9 dicembre ho optato per quest’ultimo, seguendo proprio le parole leopardiane “L’Italia è a livello cogli altri popoli, eccetto una maggiore confusione delle idee e una minore diffusione di cognizioni nelle classi popolari”, tratte dal “Discorso sopra lo Stato presente dei Costumi degli Italiani” (1824).

Senza nulla togliere a Corrado Augias, che sicuramente avrà dissertato in modo approfondito pur non accademico, come è nel suo stile, ma nell’aula magna del Liceo “Da Vinci” di Civitanova Marche ho assistito a una fioritura di semi vitali che va a opporsi a quella marginalità che Leopardi denunciava.

Il progetto “Concerto per libri e altri strumenti”, che già nel mese di novembre si è sviluppato nell’arco di 5 giornate al Teatro Cecchetti, incentrato sull’incontro di suoni, gesti e parole del Mediterraneo, ha avuto nella sua attuazione con gli studenti sicuramente la parte più meritevole.

Nel nome del mare Mediterraneo, che è anche il nostro mare, inteso come luogo della complessità, dell’incontro e della convivenza, ma anche come nostra radice come ricorda Moni Ovadia, che ha portato i suoi saluti con un breve video, gli studenti sono stati stimolati, attraverso la frequenza di laboratori mirati, a elaborare la loro visione di questa parte di mondo, usando i linguaggi della scrittura, della musica e dell’immagine fotografica, per andare a costruire un “nuovo dizionario”.

Circa 80 i lavori che sono stati raccolti per le 3 forme espressive. Nell’arco dell’iniziativa, presentata da Laura Boccanera, si è potuto ascoltare e vedere le opere arrivate in finale, 2 brani musicali, 3 elaborati scritti e 3 percorsi fotografici. La giuria tecnica composta per la parte musicale da Jamal Ouassini (Marocco), violinista esperto di musica del mediterraneo, da Roberta De Fabritiis, fotografa documentarista per la parte fotografica e da Maria Palazzesi e Patrizia Zappa Mulas, scrittrici, per la parte letteraria, ha decretato i vincitori. Oumy e Ibrahima N’Diaye con il brano “Flying over the sea”, definito da Jamal Ouassini una ottima composizione. Un ex aequo per la fotografia, Lucio Sagripanti con la sua opera “Rughe”, 3 immagini di volti umani che evidenziano la fratellanza e l’uguaglianza e Francesca Ribichini con “Penelope underground”, un toccante viaggio concettuale sul lavoro al telaio. Per la scrittura il primo premio è andato a Laura Grandinetti con il testo “Storia di una vita”, un racconto strutturato e complesso pur nella sua brevità, sulla difficoltà oltre che del partire anche del restare.

Ma la fioritura non è stata solo dei vincitori, tutti i partecipanti, di cui si sono potuti ascoltare piccoli frammenti delle loro produzioni, hanno dimostrato una grande sensibilità verso i temi dell’integrazione, della solidarietà, della convivenza civile. Si sono messi nei panni di chi è meno fortunato di loro e ascoltare il susseguirsi di parole come Hassan, Marocco, Tunisia, Libia, Lampedusa, pronunciate con naturalezza, con senso di appartenenza, da fortemente la sensazione che questa nuova società in divenire sia capace di riempire di significato quelle parole.

Due nei. Il primo è il premio: ai vincitori è stato donato un biglietto InterRail Global Pass valido un mese per viaggiare in tutta Europa. Ottimo connubio tra l’iniziativa e Trenitalia, nel pieno rispetto di quel principio di partnership che ormai contraddistingue l’investimento delle aziende. Ma sembra che i ragazzi abbiano scoperto che potranno usufruire del premio solo per il periodo 19 dicembre-20 gennaio. E se l’investimento dell’azienda puntasse realmente sulla mobilità degli studenti forse non taglierebbe proprio la tratta che nei prossimi anni li potrebbe portare a studiare a Macerata ad esempio.

Il secondo riguarda le dichiarazioni dell’assessore Marzetti, che insieme al vice sindaco Morresi, al presidente della Biblioteca Pipponzi, alla direttrice della Pinacoteca Bruni, non ha disertato come a novembre la manifestazione.

Marzetti, ricordando che il progetto si è potuto realizzare anche grazie ai fondi europei, che probabilmente sono stati ricevuti grazie all’associazione organizzatrice della manifestazione Operamed, ha confessato con una sincerità disarmante la difficoltà a reperirli, attribuendola a ignoranza, incapacità, mancanza di impegno. Se si riferiva all’amministrazione civitanovese possiamo considerarlo un esilarante suicidio politico, nel nome di quella “confusione di idee” del sopracitato Giacomo Leopardi.

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