IL MARKETING DELLA DROGA, LA DROGA C’E’ PARLIAMONE. A CIVITANOVA INCONTRO

drogaUna grande partecipazione umana al teatro Conti della parrocchia San Marone a Civitanova con l’incontro promosso con il patrocinio del Comune e dell’assessorato ai Servizi Sociali per conto dell’assessore Antonella Sglavo che ha avuto come titolo “il Marketing della droga. La droga c’è parliamone” ed è stato organizzato dalle associazioni di volontariato LA RONDINELLA di Corridonia di Gaetano Angeletti e l’assiciazione CON NICOLA, OLTRE IL DESERTO DELL’INDIFFERENZA di Macerata dell’avvocato Giuseppe Bonmarito.
Associazioni che in qualità di assessore ho avuto il piacere di conoscere, associazioni nate dalla sofferenza e dal dolore per aver vissuto lutti drammatici derivanti dall’aver perso i figli a causa della droga.
Associazioni che con verità e autenticità ci hanno dato l’onore di ospitare nella nostra città due sacerdoti della COMUNITA’ PROMOZIONE UMANA di Milano: Don Chino Pezzoli e Don Mario Sozzi, persone che hanno speso la vita ad aiutare con forza e con amore ragazzi che hanno avuto
problemi di tossicodipendenza e di emarginazione sociale
Scrittore di libri che affrontano il difficile compito di educare i propri figli, Don Chino Pezzoli è stato il fondatore di una delle prime comunità terapeutiche del nostro paese tra il finire degli anni 70 e 80 quando l’eroina iniziava a lasciare i primi morti ai bordi delle strade.
L’amministrazione Corvatta è vicina a questa tematica di cui se ne parla sempre troppo poco e di cui non si conosce in maniera approfondita il problema con le sue drammatiche mille sfaccettature
di cui a volte sono ignare perfino le famiglie.
Il problema della droga e dell’abuso di alcool è un problema della comunità – ha sostenuto con forza l’assessore Antonella Sglavo- non lo possiamo relegare ad un problema esistenziale, individuale del ragazzo e della sua difficoltà a comunicare e a relazionarsi spesso all’interno della propria stessa famiglia.
Ci sono cause da ricercare anche nel sociale e nei tempi drammatici che stiamo vivendo.
Si chiamano Neet ad esempio i giovani che tra 15 e 29 anni non studiano e non lavorano. In Italia ne abbiamo 2 milioni che diventano 3,2 milioni se si allarga la soglia dell’età a 34 anni, in Europa ne sono 14 milioni.
Le nuove generazioni non hanno più prospettive nelle quali calare i loro sogni e di fronte a tanta incertezza del nostro presente, i giovani risultano inevitabilmente più fragili e potenzialmente più a rischio.
Siamo di fronte ad una vera e propria emergenza educativa e le Istituzioni non possono restare indifferenti, né cedere alla rassegnazione.
Per questo il Comune di Civitanova Marche ha lanciato sul territorio comunale una campagna di prevenzione dal titolo DIPENDI DA TE e ha aderito ad un progetto IN AREA che sarà sottoscritto tra qualche giorno in prefettura davanti ai giornalisti e alle televisioni locali.Un progetto che con la partecipazione dei dipartimenti delle dipendenze patologiche, della procura, della questura, della prefettura, delle forze dell’ordine, dei dirigenti scolastici, delle associazioni di volontariato e delle comunità locali ha l’obiettivo di promuovere sul nostro territorio provinciale e adesso anche a Civitanova un processo collettivo di sensibilizzazione e responsabilizzazione rispetto al problema delle dipendenze in modo da attuare una congiunta strategia basata sul coinvolgimento delle famiglie e degli educatori.
Proprio a sostegno della genitorialità stiamo organizzando con l’aiuto dell’associazione di genitori AGE di Porto Potenza di Primo Galassi e con la collaborazione del Dottor De ROSA del Sert di Civitanova dei corsi per genitori e abbiamo richiesto in prefettura maggiori controlli e presidi delle forze dell’ordine fuori le scuole del nostro territorio comunale.
A breve verranno affissi in città dei manifesti VIVI LA VITA DAI UN CALCIO ALLA DROGA, un augurio per i giovani della nostra città e un primo segnale di cambiamento di partecipazione
dell’amministrazione al problema dipendenze e al disagio giovanile perchè siamo convinti che la
peggior droga resta l’indifferenza e la rassegnazione.

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