IL DIRETTORE DI FAMIGLIA CRISTIANA A CIVITANOVA PER IL 30° DELLA COOPERATIVA 13 MAGGIO

foto-dIn occasione del 30° anniversario della fondazione della Cooperativa 13 MAGGIO, si è svolto, presso il Teatro Conti di S.Marone un convegno dal titolo “13 Maggio: occasione di accoglienza per giovani e famiglie”. Il convegno ha visto la presenza del Direttore di “Famiglia Cristiana” Don Antonio Sciortino. Il convegno si aperto con un bellissimo e commovente filmato che ha ripercorso la strada fin qui svolta dalla cooperativa, fin dalla sua fondazione il 13 maggio del 1981, giorno dell’attentato al Papa Giovanni Paolo II e giorno dell’apparizione della Madonna di Fatima ai tre fanciulli (1917). Presenti sul palco, oltre a Don Sciortino, il presidente della cooperativa 13 Maggio Don Davide Beccerica, che ha ricordato le motivazioni ed il contesto che portarono alla creazione di questa cooperativa per opera di Don Lino Ramini e di altri sacerdoti e laici della diocesi di Fermo. La volontà in particolare di rendere possibili vacanze ai giovani, ai lavoratori e alle famiglie. Vacanze quindi a basso costo, ma che fossero occasione di riflessione e condivisione. Da qui poi anche una grande occasione di lavoro per molte generazioni di giovani studenti. Poi Don Vinicio Albanesi, presidente della Fondazione intitolata al compianto don Lino, ha ricordato l’indimenticata figura del sacerdote che ci ha lasciato il 17 marzo del 2006 e le iniziativa che la fondazione a lui intitolata sta portando avanti in Italia, in Uganda e, ultimamente, anche in Myanmar. È stata quindi la volta del direttore Don Antonio Sciortino, che ha tracciato un quadro della società italiana odierna, molto lontano da quello che ci propinano quotidianamente i (tele)giornali e le Tv: una Italia con milioni di poveri, in cui il 10% della popolazione possiede il 50% della ricchezza complessiva; in cui la disoccupazione, in particolare giovanile e femminile, tocca punte record mai registrate prima; in cui i valori tradizionali stentano a primeggiare e sono stati soppiantati da disvalori (solidarietà\individualismo); una società che oramai non ha più la capacità di scandalizzarsi di fronte a nulla, quasi narcotizzata. E qui don Sciortino non ha nascosto una critica in questo senso anche alle gerarchie ecclesiali, non sempre capaci di reagire e di riaffermare tra i fedeli i valori del Vangelo. Don Sciortino ha però tracciato anche la via d’uscita: un impegno sempre maggiore dei cattolici in politica, che riescano a farsi portatori di quei valori del Vangelo (pace, amore, fratellanza, accoglienza,…) che sempre più oggi giorno vengono svenduti per interessi di parte o, peggio, di qualche singolo. Cercare quindi di costruire una società che non sia la sommatoria, un puzzle, di singole persone e singoli interessi, individualista, ma che riesca a tornare ad essere “comunità”, in cui il problema di ognuno diventa il problema di tutti, in cui ci sia capacità di accogliere chi è diverso, più debole. Infine le domande del pubblico e la riflessione del giornalista del TGRai, Varagona. È stata quindi una bella serata, alla presenza di un folto pubblico che ha riempito il teatro; molti civitanovesi che hanno nel cuore Don Lino, ma anche molti rappresentanti di gruppi giunti da tutta Italia e non solo, che hanno così voluto testimoniare l’affetto per il fondatore, ma anche l’apprezzamento per il lavoro svolto fin qui dalla 13 Maggio.

 

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