IEZZI, “BORRONI CHIEDE LE RONDE MA QUANDO ERA AMMINISTRATORE PREFERIVA DORMIRE”

lidia-iezziBorroni, che per anni ha ricoperto ruoli istituzionali (assessore prima e presidente del consiglio poi) non trova niente di meglio che chiedere ai cittadini di fare gli sceriffi per rispondere a un problema di sicurezza. Perche’ vede una citta’ allo sbando e la soluzione che offre e’ formare via Facebook un gruppo di volenterosi che girano di notte armati di cellulari. Va detto che l’approccio istituzionale non gli è mai piaciuto. Per mesi, tra il 2011 e il 2012, ha negato alle opposizioni che lo chiedevano, un consiglio comunale aperto sull’emergenza sicurezza. Eppure erano tempi duri per la città. Assalti nelle ville di noti imprenditori sequestrati, picchiati e derubati da bande di delinquenti, spaccate nelle gioiellerie, risse tra stranieri con accoltellamenti in centro, regolamenti di conti tra clan di nomadi, rapine in banca, furti nelle farmacie, nei negozi, nelle abitazioni. Esiste un’ampia rassegna stampa che testimonia come il problema della criminalità non abbia colore politico e che necessita di un approccio diverso da quello folkloristico, piu’ serio che si fonda sul principio che la sicurezza la debbono garantire le forze dell’ordine e non i cittadini, a cui si puo’ chiedere di segnalare situazioni sospette, ma non di mettere a rischio la propria sicurezza, come vorrebbe Borroni che oggi ritroviamo appassionato di ronde, che lui definisce ‘city angels’. Però, non risultano sue adesioni quando, il 30 gennaio del 2011, le chiesero i residenti di Fontespina che, nonostante fosse al governo lo sceriffo Borroni, non si sentivano per niente sicuri. Si vede che a quel tempo non percepiva il problema e la notte, evidentemente, preferiva dormire.

CORRIERE ADRIATICO 30 GENNAIO 2011
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