“E’ importante ricordare anzitutto che il provvedimento adottato dall’Amministrazione altro non fa che adeguare alla realtà odierna una delibera consiliare del febbraio 1994 nella quale il territorio veniva ripartito in due diverse fasce di classificazione a seconda dell’allora potenziale visibilità dei messaggi pubblicitari.” Così l’assessore al Bilancio Giulio Silenzi interviene in merito alla questione delle tariffe sulla pubblicità (ICP), sui cui si sono scatenate polemiche in particolar modo da parte degli esercenti del Lungomare Piermanni . “Va da sé – prosegue Silenzi- che gli ultimi venti anni hanno modificato, talvolta anche profondamente, gli assetti precedenti e pertanto tale adeguamento era non soltanto opportuno, ma addirittura doveroso. Basti pensare al fatto che i balneari del Lungomare sud, per tutto questo tempo, hanno pagato una tariffa ridotta rispetto ai loro colleghi del Lungomare centro, pur vantando uguale affluenza anche grazie alle iniziative lì organizzate in collaborazione con il Comune stesso».
L’Assessore ha poi evidenziato come tale operazione non sfugga ai dettati normativi e pertanto richieda l’applicazione a partire dal 1 gennaio dell’anno in corso non perché il provvedimento comunale in sé sia retroattivo, ma perché così richiede la legge dello Stato (L. 388/2000 )
«Chi polemizza si dimentica inoltre di evidenziare che, conclude Silenzi, quello che per alcuni balneari è stato un aumento sull’ICP (attestato in media intorno al 70% e non al 150% come lamentato)mediamente 300 euro è stato abbondantemente mitigato ,sempre nel bilancio comunale,una contestuale riduzione della TARI (15% in meno rispetto al 2013), dovuta invece da tutti.
In valori assoluti, la diminuzione si attesta mediamente sui 706 € per ogni balneare, per cui la polemica portata avanti non può essere condivisibile alla luce dei fatti e lascia intendere che nasca da motivazioni diverse rispetto alle questioni specificamente contestate».
