Una domenica per celebrare i 60 anni dell’Avis ed onorare una figura fondamentale nella storia dell’associazione. E’ stata inaugurata oggi la piazza intitolata dottor Gino Ramovecchi, uno dei soci fondatori e primo storico presidente, rimasto in carica per ben 37 anni. La piazza si trova in pieno centro città, all’intersezione tra corso Dalmazia e via Trento. Presenti per l’occasione il sindaco Tommaso Claudio Corvatta, gli assessori Giulio Silenzi, Gustavo Postacchini, Cristiana Cecchetti, il presidente del Consiglio comunale Ivo Costamagna e diversi consiglieri comunali. Particolarmente nutrita la partecipazione del mondo del volontariato. Ben 52 i labari da sezioni Avis delle Marche ed anche provenienti da fuori regione. Per il gruppo civitanovese in testa il presidente Nicola Canistro, insieme ad Enzo Ranieri, uno dei soci fondatori del gruppo 60 anni fa. Il corteo, guidato dal corpo bandistico di Civitanova Marche, è partito da Piazza XX settembre, ha raggiunto la sede della nuova intitolazione, ed al termine della cerimonia si è trasferito alla chiesa di Cristo Re per la messa. E’ stato don Mario Colabianchi ad impartire la solenne benedizione, prima che il figlio del dottor Ramovecchi, Diego, e la moglie Alida Tosi scoprissero la targa.
“Rendiamo un giusto riconoscimento ad una figura che ha dato tanto alla nostra città – le parole del sindaco Corvatta – Ramovecchi era amico di mio padre ed è stato medico di valore, protagonista di un’epoca di crescita e di solidarietà, in cui un grande impegno collettivo è stato profuso per far progredire la comunità. Ramovecchi è stato un visionario che ha saputo immaginare per l’Avis un futuro all’epoca difficile da pensare. Siamo felici quindi che un luogo del centro, da oggi, porti il suo nome”. Secondo il presidente Canistro, “quello che stiamo vivendo è un momento importante. Sessanta anni di attività sono un punto di partenza e non di arrivo. Di sangue c’è sempre bisogno ed occasioni come questa, oltre che a celebrare una figura di rilievo del volontariato, servono anche a sensibilizzare la cittadinanza a donare il sangue. Un’attività virtuosa che nella nostra città può vantare numeri importanti, dato che superiamo le 3.000 donazioni l’anno”.












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