HOTEL COSMOPOLITAN: IL PERCHE’ DI UN VOTO CONTRARIO

Da Francesco Micucci, capogruppo Pd Comune di Civitanova, riceviamo e pubblichiamo:

“Ancora una volta il sindaco e qualche esponente della maggioranza, peraltro poco informato, tentato di gettare discredito sull’opposizione consiliare mistificando la realtà e gettando fumo negli occhi. Tanto per essere chiari: nessuno è contrario a chi investe in città o vuole mettere bastoni tra le ruote allo sviluppo di Civitanova. La nostra contrarietà, espressa in maniera molto chiara nella seduta consiliare, non sta nel soggetto investitore ovviamente, ma nella modalità con la quale l’amministrazione Mobili, come al solito, gestisce le questioni in materia urbanistica. Non si vedono mai atti chiari e limpidi, c’è sempre un’alea di mistero dietro queste vicende… In primis, stona che si appelli alla volontà di rilanciare il turismo chi ha permesso in 16 anni di amministrazione la chiusura di numerosi alberghi e campeggi (Tortuga, Adua, Sant’Elena, Broccolo, Le Giare, ecc….) posizionati nella zona a mare e quindi chiaramente più strategici ai fini turistici, che non un nuovo albergo posto a ridosso del fosso Trabocco! Dov’è la politica turistica? Poi, come al solito, non c’è una gestione di queste mega strutture che dia la sensazione di trasparenza e linearità, alimentando nella cittadinanza un sospetto che va a discapito innanzi tutto proprio degli investitori che la giunta dice di voler tutelare! Perché, per esempio ancora una volta (vedi Civitapark e altri casi) mentre tecnici, stampa locale e addetti ai lavori parlano di un investimento tra gli 8 e i 10 milioni di euro, poi nella perizia per il calcolo dei costi di costruzione si parla di appena 2,8 milioni di euro? Con un conseguente ribasso della tariffa e con una perdita per le casse comunali di circa € 250-350.000?
Nella convenzione sottoscritta tra comune e proprietà poi si stabilisce, tra l’altro, che il privato dovrà contribuire per il 50% alla sistemazione del fosso Trabocco nel tratto tra la statale e la ferrovia. Perché, se i tecnici comunali stimano che questo lavoro abbia un costo vicino ai € 900.000,00 (con una quota parte per il privato di circa € 450.000), ora l’amministrazione decide di chiedere alla proprietà solo € 180.000? E con queste operazioni così poco chiare messe in atto dalla maggioranza, si chiede alle opposizioni di avallare il tutto con il voto favorevole in consiglio? L’avvedutezza dell’investimento in sé è un problema del privato a cui auguriamo tutte le fortune, ma la correttezza degli atti amministrativi, la tutela delle casse comunali e la gestione della politica turistica è un problema che riguarda l’amministrazione ed il consiglio comunale: non ci sembra che l’approvazione di questa struttura risponda positivamente a nessuno dei punti. Infine, in questo momento in cui l’amministrazione osanna i nuovi investitori del settore come fossero i salvatori della patria, un pensiero ed un ringraziamento da parte mia va a chi la patria l’ha salvata fino ad adesso. E cioè tutti quegli operatori del settore alberghiero che hanno deciso di affrontare anche questo periodo di crisi, rinunciando alle lusinghe di un possibile cambiamento di destinazione a residenziale delle proprie strutture, facendo investimenti anch’essi nelle proprie attività e che spesso hanno dovuto fare i conti con una amministrazione che a livello turistico non guardava al di là del proprio naso, garantendo comunque un’accoglienza di buon livello.”

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