di Emanuele Tremetozzi
Nei giorni scorsi una denuncia era stata presentata ai Carabinieri per via di circa 70 metri di grondaie e pluviali sradicati da una palazzina di Porto Recanati, con l’intento di appropriarsi del rame del valore circa di otto mila euro. Il furto ha causato anche danneggiamenti alla rete di scolo delle acque pluviali e per questo è stato denunciato un uomo con l’accusa di furto aggravato e danneggiamento. Un genere di reato questo, che negli ultimi tempi si è spesse volte ripetuto lungo la costa maceratese ma per lo più ad opera di bande dell’est che adottavano sistematicamente lo stesso metodo delinquenziale. Si servivano infatti di un vecchio furgone malmesso che non desse all’occhio e si presentavano in cantieri, magazzini e chalet inoperosi nella stagione invernale. Il loro vestiario e il modo di fare eludevano eventuali passanti sul furto, facendolo apparire come semplice raccolta di materiale inutilizzato e da differenziare. Lo scorso 23 agosto al riguardo era stato denunciato un uomo che aveva stoccato trenta quintali circa di ” oro rosso ” per un valore di circa 35mila euro, destinato a popolazioni rom specializzate nel riciclaggio e lavorazione del materiale.
Sempre i Carabinieri di Porto Recanati hanno restituito un vecchio orologio d’oro rubatogli da un magrebino lo scorso 30 novembre e che è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, Durante la perquisizione gli erano stati trovati 4mila euro in contanti e appunto l’orologio di valore. Il legittimo proprietario, residente a Recanati, ha scoperto del ritrovamento dello stesso dai giornali e ha avviato la pratica di restituzione