GOVERNO: DOPO LE PROVINCE TOCCA ALLE REGIONI. BISOGNA RIVEDERE COMPETENZE SU LEGGI

Dopo la “sforbiciata” alle Province, toccherà alle Regioni, con una revisione delle competenze legislative loro affidate. E’ quanto prevede l’agenda per la crescita messa a punto dal governo. Una misura che tra le sue ricadute dovrebbe avere anche quella di ridurre il contenzioso – molto alto – di fronte alla Corte Costituzionale tra governi regionali e governo centrale. Il punto è contenuto nella sezione dedicata alla razionalizzazione del sistema delle Autonomie territoriali. Nella prima parte si fa riferimento al piano di riordino delle Province già avviato con la spending review, che prevede la riduzione del numero degli enti entro il 2012, con una ridefinizione e riallocazione delle funzioni; e l’istituzione delle Città metropolitane dal 2014. Le azioni di programma che dovranno essere intraprese prevedono una riorganizzazione delle articolazioni periferiche dello Stato sulla base delle nuove province, specificando che “tutte le funzioni dovranno essere esercitate da un unico Ufficio”. Sulla base delle proposte di riordino regionali, sarà quindi adottato l’atto legislativo di iniziativa governativa di riordino delle province. La sezione si chiude con il punto dedicato alle Regioni e come obiettivo indica, appunto, quello di “razionalizzare il sistema della competenze legislative regionali”. Un passaggio che potrebbe rivelarsi complesso, visto che la potestà legislativa, che è in capo allo Stato e alle Regioni, è stabilita dalla Costituzione. Sia lo Stato che le Regioni hanno il potere di legiferare: le Regioni solo nelle materie in cui lo Stato non ha una competenza esclusiva (dalla politica estera, alla difesa, alla giustizia, solo per citarne alcune), mentre c’è poi una lunga lista di settori (dall’istruzione alla salute) in cui Stato e Regioni hanno una competenza concorrente.

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