GESTORE UNICO DEL SERVIZIO IDRICO: I SINDACI NON TROVANO SOLUZIONE

Il tema del gestore unico del servizio idrico continua a essere al centro del dibattito politico e istituzionale, ma la strada verso una gestione interamente pubblica sembra ancora lunga e tortuosa. L’ultima assemblea dei soci dell’Aato3 ha confermato l’intenzione di proseguire nel percorso per arrivare a una gestione unificata, ma senza passi concreti e con il solito rimpallo di responsabilità.

Se da un lato si parla di un dialogo in corso con il socio privato per definire un’uscita graduale, dall’altro non emergono certezze sui tempi e sulle modalità con cui questo processo dovrebbe avvenire. Il nodo principale rimane sempre lo stesso: chi metterà le risorse necessarie per acquisire le quote private e garantire che il servizio resti nelle mani pubbliche?

Nel frattempo, i sindacati e i movimenti per l’acqua pubblica continuano a denunciare la mancanza di trasparenza e l’assenza di un vero piano per la gestione futura. Non sono mancate proteste durante l’assemblea, con lavoratori e attivisti che hanno ribadito il loro no alla privatizzazione e chiesto garanzie concrete sulle tariffe e sugli investimenti necessari per migliorare la rete idrica.

La situazione resta quindi in una fase di stallo: la scadenza per la definizione del nuovo assetto gestionale si avvicina, ma senza un piano chiaro il rischio è quello di una proroga senza prospettive reali di cambiamento. I cittadini intanto osservano, chiedendosi se l’acqua continuerà a essere trattata come un bene pubblico o se continuerà ad essere ennesimo terreno di scontro politico tra Sindaci del centro destra incapaci di raggiungere risultati concreti se non quello di aumentare le tariffe dell’acqua .

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