In tanti si sono ritrovati al Duomo di Fermo per un ultimo saluto all’ex arcivescovo di Fermo Luigi Conti ricordato dal cardinale Menichelli come “persona seria, attenta, con lo sguardo sereno e una profonda conoscenza e sapienza. Era un parroco, un padre, una persona che usava poche parole perché ne conosceva il valore. Sapeva dosare la sua presenza, sapeva trovare le risposte più complesse, senza smania di presenzialismo ma con misura, eleganza, con la sua fede profonda e l’attenzione che ci vuole ad ogni situazione.” Presenti in duomo numerosi rappresentati delle Istituzioni (Conti prima di Fermo era stato anche vescovo di Macerata). Esigenza non sentita dagli amministratori di Civitanova che invece hanno brillato per la loro assenza. Un’assenza gravissima. Conti è stato vescovo per tanti anni di Civitanova ed era molto legato alla città. È stato infatti lui che ha voluto ristrutturare l’edificio della Caritas (1.700.000 € di investimento) per dare finalmente un tetto ai più bisognosi.
In un’omelia, in occasione della festa del patrono San Marone – il 16 agosto del 2017 – esortò ad una riconciliazione in questa città dicendo: “E’ sempre affascinante per me venire a Civitanova, è una città straordinaria, in crescita, piena di vitalità ma anche di problematiche e tensioni, dalla droga alla prostituzione, gioco d’azzardo, riciclaggio, problemi che si sono anche amplificati dopo l’apertura della superstrada che collega le Marche all’Umbria.”
Un appello caduto nel vuoto.
In duomo, come detto, erano presenti tanti sindaci, anche quello di Macerata. Conti, infatti prima di essere arcivescovo di Fermo-Civitanova, è stato vescovo di Macerata. Fu presidente della conferenza episcopale marchigiana, una persona che nel mondo cattolico e non solo ha lasciato un segno profondo. Che da Civitanova nessuno sia andato, né il sindaco, né gli assessori, né il presidente del consiglio è ingiustificabile.
FUNERALI DI MONSIGNOR CONTI. INGIUSTIFICABILE L’ASSENZA DEGLI AMMINISTRATORI DI CIVITANOVA
