A FONTESPINA, LA SICUREZZA NON E’ DI CASA

ladroNon passa nottata purtroppo che non veda furti nelle abitazioni o negozi del quartiere. Questo ritornello risuonava anche in passato, soprattutto in estate. Un periodo che ci vede quasi abituati a convivere con le ruberie notturne. Ma oramai i furti avvengono 12 mesi all’anno e, spesso, nell’arco di tutta la giornata; anche di mattina e con la presenza di persone in casa. Addirittura oggetto dei furti è stata pure la parrocchia S.Carlo con il suo oratorio. Che si sperava potesse essere un’isola felice, se non altro perché contribuisce a togliere dalla strada tanti ragazzini ed a regalare loro qualche ora di svago e dei sani valori. Evitandogli, forse, di finire come quegli stessi ladri che hanno commesso il furto. In questi ultimi giorni poi, oltre alle abitazioni ed ai negozi, sono stati presi di mira pure gli chalet del lungomare nord. Ma, nonostante i ladri sembrano andare a fila (da nord verso sud) ancora nessuno è riuscito a beccarli (semmai qualcuno ci abbia provato!!). Dove sono, si chiede il quartiere, i paladini della sicurezza? Quelle forze politiche che sbandierano da anni la lotta alla delinquenza? E dove sono le pattuglie di polizia e vigili urbani? Non ci sono! Ma non per loro mancanza di volontà, ma proprio perché non ci sono sufficienti poliziotti e vigili urbani. I tagli del governo stanno decimando gli apparati che dovrebbero garantire la sicurezza per le strade. Ma anche la nostra amministrazione preferisce spendere risorse per armare i vigili piuttosto che aumentare il loro numero sul territorio. Basterebbe infatti la sola presenza delle forze dell’ordine, magari anche in orario notturno, per debellare una delinquenza chiaramente di basso profilo, che si accontenta di qualche televisore o console per giochi elettronici; e non basteranno pochi vigili, seppure armati, ad effettuare quel sano, vecchio “controllo del territorio” come si faceva una volta. Cioè stare nei quartieri, verificare se girano dei tipi loschi che non avevano mai frequentato la zona, notare dei movimenti “strani”. Ma a questa sana politica di controllo e prevenzione si preferisce quella dell’annuncio, delle dichiarazioni ad effetto contro la delinquenza, che dietro però non hanno sostanza: e allora ecco per esempio che una bella ordinanza contro l’accattonaggio fa più gioco che aumentare le pattuglie in giro per la città, magari aumentando anche il personale in servizio. O concentrare tanti vigili il sabato mattina in piazza per rincorrere qualche venditore di cd contraffatti fa più colpo (anche visivo) che sparpagliare agenti nelle periferie della città. A questa politica dell’annuncio noi del PD diciamo no e sollecitiamo l’amministrazione, per quelle che sono le sue competenze, a farsi portavoce verso il prefetto di questa grave situazione di insicurezza che sta attraversando alcune zone della città e a mettere in atto una politica di controllo e prevenzione più efficace.

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