Un manuale di vita scritto attraverso le canzoni. Questo è stato il senso dell’incontro di sabato al Lido Cluana con Eguenio Finardi e la caporedattrice Cultura del TG1, Maria Rosaria Gianni. Due ore e mezzo “in confidenza” con un pubblico strabordante fino ad occupare Corso Matteoti dove erano stati piazzati due maxischermi. Pubblico che ha finito il concerto in piedi battendo le mani sulle note de “La Radio” di Finardi.
E l’amore è stato ricambiato dal cantautore milanese che ha deciso di fermarsi fino a lunedì a Civitanova per assistere al concerto conclusivo di Musicultura su “La filosofia del viaggio”. Quella di sabato è stata una conferenza toccante soprattutto quando Finardi ha raccontato della sua paternità e l’esperienza con l’handicap di una dei suoi tre figli, ma sempre giocata fra ironia e serenità. “Se si prendessero le parole di tutti i cantautori, ne verrebbe fuori una specie di psicanalisi collettiva dell’italiano”, perciò sul palco del Lido ha regalato anche brani di altri come il Lucio Battisti de “I giardini di marzo” sul tradimento o il Vladimir Vissotzky di “Ginnastica Mattutina”, parlando di libertà e musica ribelle.
“Non crescere mai” è stato l’invito conclusivo rivolto al pubblico di Civitanova, inteso come la capacità di non dimenticare i sogni e le speranze che si hanno da giovani.
Foto: Gasparroni