EDITORIALE DI DOMENICA 8 GENNAIO: FINALMENTE SI PARLA DI EVASIONE. ONORE A MONTI. E A CIVITANOVA?

evasione-fisclae99353In Italia sta succedendo qualcosa di rivoluzionario: l’evasione fiscale fa notizia! Di evasione parlano i giornali e le tv e gli evasori non sono più i cosiddetti furbi che venivano spesso assolti nell’intimo degli italiani. Addirittura Berlusconi li giustificò dicendo “mi sento moralmente autorizzato ad evadere per quanto posso se lo Stato mi chiede il 50%.” Ci volevano la crisi e le sofferenze a cui sono sottoposti tutti quelli che faticano a vivere; ci voleva il blitz a Cortina; ci volevano i tagli ai servizi sociali a chi più è sfortunato e ha bisogno; ci sono voluti i tagli alla sanità per far crescere una rabbia nei confronti di chi evade, chi ruba alla comunità, chi si arricchisce a scapito della società. Insomma, ci voleva un Presidente del Consiglio che dicesse “gli evasori mettono le mani nelle tasche degli italiani onesti”. Onore a Monti per il suo coraggio, perché di coraggio si è trattato. Come dice Mughini in un interessante articolo (vedi su Punti di Vista), Cortina non è un’ eccezione ma la regola. 300 miliardi di evasione, casi eclatanti, un modo di fare che denota una cultura diffusa e radicata. Quanti di noi infatti vanno dal dentista e risparmiano l’IVA  perché la fattura è simbolica? quanti di noi chiedono lo scontrino o la ricevuta se non gli viene consegnata? quanti di noi hanno accettato di pagare di meno perché c’era l’opzione con o senza fattura? Come non ricordare che Macerata ha la media dei redditi più alta di Civitanova solo perché Macerata vive di stipendiati e da noi a veder certe dichiarazioni dei redditi c’è da gridare allo scandalo. Ma non se ne parlò, un articolo di stampa e via nel dimenticatoio perché toccare chi evade spesso significa toccare chi controlla molte cose. Poi si perde consenso elettorale. Quante persone da noi a Civitanova hanno redditi da indigenti? Molti. Quanti conducono una vita sfarzosa a fronte di una dichiarazione dei redditi povera? Questi però sono argomenti tabù perché il piangere miseria per convenienza ha consentito fino ad oggi di vivere nel lusso. A cambiare le cose ci provò Visco e tutti sappiamo la fine che ha fatto. Ora che la miseria per tanti è arrivata davvero, è il momento che ognuno paghi il dovuto e che l’evasore sia considerato a tutti gli effetti un ladro e un parassita nella coscienza di un’Italia che non può rassegnarsi al declino solo perché i furbi vogliono continuare ad essere tali sulle spalle di tutti. Sradicare l’evasione ad ogni livello può risultare più difficile della lotta alla criminalità ma se Monti, capo del Governo, lancia certi messaggi chiari e convinti (fino a ieri con Berlusconi non era affatto così),  possiamo ben sperare in un’Italia dove ognuno di noi faccia la propria parte per garantire un futuro a tutti e soprattutto ai giovani che altrimenti pagheranno il prezzo più alto.

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