FATE I BUONI SE POTETE

In piena pandemia, far spostare centinaia di persone da casa verso il Comune per chiedere i buoni della spesa alimentare. Accade a Civitanova. Per giorni il colpo d’occhio della piazza è stato una lunga fila di uomini e donne, giovani e anziani, in attesa di raggiungere lo sportello per chiedere un aiuto economico. Tutti in piedi, ad aspettare e sperare di rientrare in graduatoria. Accade solo a Civitanova. Altrove i sindaci hanno attivato Servizi sociali capaci di raggiungere i cittadini a domicilio, disinnescando occasioni di rischio e di contagio. E di disagio. Perché è una questione sanitaria, vero; ma anche di dignità. Il contrario della procedura organizzata da Ciarapica e che non si vedeva dall’epoca delle tessere del pane. Più di mille famiglie hanno già fatto richiesta dei buoni spesa. La cifra assegnata a Civitanova dallo Stato non basterà per tutti e la giunta del ‘sappiamo come fare’, che non è stata ancora in grado di dotarsi di un bilancio per il 2020, non ha potuto integrare con risorse comunali il fondo alimentare stanziato dal Governo per evitare che qualcuno restasse escluso dal contributo, con i problemi e i conti da far quadrare mentre il lavoro non c’è. Ciarapica però non ha trovato il tempo di dedicarsi al bilancio, lo strumento più importante che ha un Comune per muovere le leve degli aiuti sociali, soprattutto in tempi di emergenza, e passeranno ancora giorni prima che possa approvarlo e immettere contributi comunali nelle tasche dei cittadini. Aveva altre priorità, come imbastire la propaganda facebook per coprire la scarsa sostanza dell’inutile Coc con il fumo delle tante polemiche politiche. Ha altre cose a cui pensare. Voi intanto, fate i Buoni, se potete.
Di Robespierre

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