Egregio Sindaco le scrivo per parlarle dell’assemblea di quartiere centro, che ieri sera si è svolta nei locali della parrocchia di Cristo Re. Ho ascoltato con attenzione i suoi interventi e anche quelli dei presenti, sono anche intervento facendo una piccola proposta, ma come mi succede molto spesso sulle cose ci devo pensare e ragionare.
Personalmente non mi piacciono le riunione in cui si protesta solo per una situazione di disagio che c’è e non è da sottovalutare. Mi permetto allora di farle delle proposte per poter iniziare a cercare di risolvere il problema.
Ci sono state molte testimonianze di difficoltà anche solo nel fare una denuncia presso carabinieri e polizia. Magari sei lei parlasse con gli organi preposti e chiedesse più collaborazione cercando il più possibile di raccogliere le denunce (magari in tempi anche ragionevoli compatibilmente con gli impegni delle forze dell’ordine) senza invitare il cittadino a non farlo perché tanto sarebbe inutile, forse il cittadino si sentirebbe ascoltato e potrebbe attenuare un po’ il disagio di questa situazione.
Dal suo intervento si è capito che il personale di polizia a Civitanova è insufficiente. Se facessimo una bella raccolta firme per richiedere più personale di polizia, più attenzione nel confronti del territorio di Civitanova e le portassimo, con una bella delegazione cittadina, al Prefetto, giusto per far sentire la nostra voce?
Lei mi insegna, in quanto medico, che quando una persona ha il mal di testa evidentemente c’è un problema che lo crea e non è detto che prendendo la “pasticca” si risolva quel problema che crea il mal di testa (spero di essermi spiegato). Se ci sono tanti spacciatori in giro è perché c’è tanta richiesta di droga. Se non ci fossero drogati non ci sarebbe più problema di spacciatori in giro. “Combattere” contro gli spacciatori non risolve il problema lo può momentaneamente attenuare. Forse una campagna di sensibilizzazione (Assessore Sglavo so che lei è molto sensibile a questo tipo di problema) di educazione, di prevenzione sarebbe una cura sicuramente non immediata ma certamente la più efficacie. E noi genitori non dobbiamo chiudere gli occhi e pensare che questo a noi non può accadere. I figli vanno educati, e controllati, non possiamo affidare, e alle volte pretendere, che l’educazione debba essere insegnata dalla scuola, dalle istituzioni, che il controllo debbano farli i carabinieri e la polizia, i primi ad educare e controllare siamo noi.
Spero di essermi spiegato, chiedo scusa se il mio scrivere non è “aulico” ma più di questo non so fare. Insieme cerchiamo di risolvere partendo dall’ascolto dell’atro ricordandoci che il problema non potrà essere risolto dall’oggi al domani. Buon lavoro a tutti.