E’ MACERATESE UN AMICO DI PETER FALK, IL FAMOSO TENENTE COLOMBO

Do you remember Peter Falk? Il popolarissimo tenente Colombo, deceduto qualche giorno, è rimasto nel cuore di milioni di italiani. In quello di un maceratese, in particolare. Lui si chiama Graziano Chiodi, 47 anni, originario di San Severino Marche, chef e patron del ristorante ‘Mamma Rosa’ in contrada Divina Pastora a Tolentino. A Los Angeles, al 2002 di Sawtelle Boulevard dove aveva aperto il proprio locale “Dado” divenuto punto di riferimento dello star system, Graziano aveva conosciuto Peter Falk. “Subito dopo il Duemila, sono stati anni meravigliosi” ricorda Chiodi…

Com’è avvenuto il suo incontro con il Tenente Colombo?
Aveva sentito parlare del mio ristorante, che era frequentato da Barbra Streisand e da attori di spicco della serie Happy Days (“Spadino” ed altri), e voleva assaggiare la prediletta cucina italiana…”.

Come andò?
Benissimo. Peter Falk diventò da subito ed assolutamente un habituèè del Dado. Accadde poi che molti suoi ammiratori divennero clienti del locale solo per conoscere di persona il Tenente Colombo. E Peter, a differenza della riservatissima Streisand (che si faceva tenere sempre libero un tavolo appartato per lei e lo staff) passava da un gruppo di ospiti all’altro a chiacchierare, firmare autografi con grande disponibilità: un carattere veramente ‘italiano’. Lui era easy and friendly: semplice e alla mano.< Com’era con lei?
Aveva un rapporto speciale. Dalla cucina, en plein air, lo vedevo arrivare con la sua splendida Range Rover nera, in compagnia di amici ed amiche che se lo coccolavano. Teneva molto al look, a differenza del Tenente Colombo…. Un look sportivo, ma di grande ricercatezza. Niente impermeabile sdrucito, e sopratutto, niente auto scassate ma meravigliose fuoristrada. Amava molto i maglioncini beige, con pantaloni dal colore combinato e scarpe bellissime: italiane naturalmente…”.

In cucina…
Una gran pacca sulle spalle e poi “Come va, Graziano?!” e poi la classica, per lui, battuta dove univa humour, affabilità ed amore per i cibi e i prodotti italiani. Cominciava a passare in rassegna tutti gli alimenti, le verdure, gli ortaggi, a cominciare dai pomodori, e il pesce che prediligo nel cucinare. Chiedendomi: ‘Tutto questo è italiano… vero’. E scherzando: ’L’hai comprati in Italia stamattina??’. Prodigo di elogi, s’informava su tutto e mostrava di amare molto il nostro Paese. Venire da me era per lui, seppur soltanto per un’ora, fare un po’ una capatina in Italia”.

Poi?
Poi si tuffava letteralmente nelle sale, tra gli altri ospiti che lo adoravano. La predilezione del popolare Peter Falk per ‘Dado’ era diventata ormai così nota che i giornali di Los Angeles dedicavano ormai attenzione anche per quel momento privato della vita del grande attore. Conservo ancora gli articoli, a casa. Io stesso ho avuto l’opportunità di fare cinema, sostenendo provini. Che però, anche per una mia finale resistenza, non hanno avuto seguito”.

Il menù di Peter Falk?
Per cominciare, pappardelle con filetti di pomodoro, basilico ed aglio. E pepe. Poi, come secondo, un piatto tipicamente americano che non viene molto praticato nelle cucine italiane: Bacon salade. Molta pancetta, insomma, in insalata. E spinaci. Sì, come Bracciodiferro… Pensando ai suoi ultimi anni, mi sento davvero triste pensando a quando, pochi anni fa, Peter fosse ancora nel pieno della sua splendida vita e come lui fosse allegro, generoso ed amabile: easy and friendly”.

Ora i fasti hollywoodiani, sulla collina tolentinate dove vengono a trovarlo i tanti amici ed estimatori dai tempi di ‘Villa Blanca’ di Montegranaro (altro locale gestito con successo da Chiodi), sono riposti con un po’ di nostalgia in archivio insieme con i ritagli di giornale che immortalarono quelle frequentazioni. Anche se la voglia di tornare negli States quando cucinava le pappardelle a Peter Falk, il tonno alla griglia a Barbra Streisand e il riso mantecato a ‘Spadino’, è ancora tanta!

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