Come sempre accade in Italia, e Civitanova non fa eccezione, ci si interroga o preoccupa sempre quando ormai è troppo tardi. Al di là di ogni facile speculazione, quanto accaduto nei giorni scorsi impone una riflessione. Sembra essere stato l’incidente di Nicholas Sbaffoni, travolto da un albero mentre transitava nella zona di Santa Maria Apparente, ad indurre il Comune civitanovese ad intraprendere una serie di monitoraggi legati al controllo e all’ispezione delle aree verdi per la sicurezza e l’incolumità pubblica e per la salvaguardia delle specie verdi. Compito di un’amministrazione comunale è quello di vigilare sulla salute ed incolumità dei cittadini facendo una programmazione di interventi che vadano nel segno della prevenzione. A Civitanova, ciò non è avvenuto e il fatto che lo si faccia ora, dimostra oltre ad una scarsa attenzione a quelli che sono i problemi veri della città, una vera e propria incapacità di governare. Probabilmente, però, gli amministratori erano “in altre faccende affaccendati” e gli alberi erano ben poca cosa. Il problema è che molti alberi della città sembrano essere a rischio parassita. Già nel 2004, l’Assam riferiva che i lecci presenti in alcune zone come i giardini del Lido Cluana e in via Veneto erano attaccati dalla cerambyz, un insetto che si nutre del legno delle piante scavando dei cunicoli e deponendo le uova, larve che succhiano linfa e scavano tunnel all’interno fino a rendere l’albero secco tanto da portarlo alla morte e di conseguenza rendendolo instabile e pericoloso. Ora i giardinieri del Comune hanno iniziato ad abbattere le piante malate partendo da un leccio vicino all’hotel Diramare. Sarà compito di una commissione tecnica del Comune, fare il punto in via Di Vittorio per capire se la strada che collega Santa Maria Apparente alla zona industriale è da considerarsi pericolosa e di conseguenza far si che l’amministrazione comunale emetta un’ordinanza specifica per la messa in sicurezza della strada mediante l’abbattimento delle piante a rischio.