Nel cuore di ogni comunità esistono figure che, senza clamore né ricerca di visibilità, sanno lasciare un segno profondo e duraturo. Sono persone che parlano con i gesti, costruiscono con le mani, amano con perseveranza. Don Silvestro Contigiani è stato, per Civitanova Marche e per il quartiere Risorgimento, esattamente questo: un padre spirituale, un costruttore di comunità, un seme piantato nella terra viva della fede e della solidarietà.
Il contributo di Massimo Rogante è un omaggio sentito e commosso, una preziosa testimonianza storica e umana. Attraverso una narrazione intensa e puntuale, l’autore restituisce al lettore la figura di Don Silvestro nella sua interezza: sacerdote appassionato, educatore sensibile, uomo del fare e dell’ascolto, instancabile artigiano di relazioni, di muri e di speranze. Con stile coinvolgente, Rogante intreccia memoria personale e racconto collettivo, facendoci entrare in punta di piedi nella vita di un uomo che ha saputo farsi prossimo fino in fondo, con cuore aperto e mani operose.
Ciò che emerge da queste pagine è il ritratto di un prete che ha vissuto il Vangelo in modo autentico, e la fotografia viva di una comunità che, grazie alla sua guida, ha imparato a essere Chiesa: unita, accogliente, solidale. Don Silvestro è stato il simbolo di un tempo in cui l’annuncio del Vangelo passava anche attraverso una carriola, un tasto d’organo, una parola di conforto detta tra i letti d’ospedale o durante una partita a carte al bar del quartiere.
Questa memoria, così ricca di dettagli e di affetto, è oggi più che mai necessaria. In un mondo che tende a dimenticare, ricordare figure come quella di Don Silvestro significa difendere il valore della coerenza, della dedizione e della fede incarnata nella vita quotidiana. Significa custodire l’anima di una comunità e offrirla in eredità a chi verrà dopo, come testimonianza viva di ciò che si può costruire quando la fede incontra il vero amore per le persone.
A tutti coloro che leggeranno questo scritto, l’augurio è di lasciarsi toccare dalla forza silenziosa dell’esempio di Don Silvestro. Di ritrovare in lui sia un ricordo, sia un invito a vivere con la stessa intensità, la stessa umiltà e lo stesso sorriso.
http://www.roganteengineering.it/public/362-.pdf
di Massimo Rogante