CULTURA: TESSITORE, SI ABBIA IL CORAGGIO DI APRIRE GLI OCCHI E SI SOSTENGA CHI HA IL CORAGGIO DI INVESTIRE

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L’altra sera, in piazza a Civitanova Alta, davanti ad un ottimo gelato, parlavo con degli amici australiani, i quali, incantati dall’Italia ed in particolare dalla bellezza delle Marche, una volta andati in pensione, hanno deciso di comprare una casa nelle nostre campagne e vivere qui da aprile ad ottobre. Perché qui la vita è genuina, il cibo ottimo, la gente cordiale, il paesaggio ed il mare splendidi, il clima incantevole e c’è così tanto da vedere tra mostre, concerti e rassegne che non si finisce mai, testuali parole. Li ascoltavo grata per il riconoscimento all’impegno messo da questa amministrazione per turismo e cultura e intanto ricordavo con un po’di malinconia la mia infanzia quando frotte di milanesi e romani invadevano allegramente la città alta così come il porto e, per tutta l’estate, noi ragazzi correvamo a destra e a sinistra tra la casa o l’ombrellone dell’uno o dell’altro organizzando gite, pizze, passeggiate o semplici ritrovi sulla spiaggia la sera, solo per poter stare insieme e condividere quello che c’era. Non molto, a dir la verità. Niente mostre, o concerti, né rassegne, insomma nessun evento, nulla di nulla, solo mare, passeggiate, cene arrangiate all’aperto e chiacchiere. Altri tempi.
Immaginare oggi di riportare lo stesso turismo appassionato, costruttivo, stanziale, che regala vivacità, scambio culturale, a volte amicizie durature ma in ogni caso, e sempre, ricaduta economica sul territorio di non poco conto, solo perché a Civitanova abbiamo mare e sole, é follia. Oggi sono necessari idee, investimenti, e quello sviluppo che non c’è stato perché nessuno pensava che la bellezza del territorio, il cibo, la cultura potessero mai essere altro che puro, occasionale divertimento. Oggi, le attività chiudono, le imprese falliscono, gli artigiani non sanno più dove sbattere la testa, i giovani se vanno dall’Italia in cerca di fortuna e ancora ragioniamo sull’opportunità di investire in turismo e cultura. Ci chiediamo se i fuochi d’artificio sono necessari, se i concerti o le mostre lo sono, se i cinema e i teatri servono, se rassegne e festival non costano troppo, come se far di tutto per portare gente in città con i pochi mezzi a disposizione di questa amministrazione fosse solo un passatempo. Parrebbe più opportuno, visto il risultato delle scelte fatte in passato, avere il coraggio di aprire gli occhi e sostenere chi ha il coraggio di investire su una delle reali opportunità di sviluppo per la nostra città.

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