COSTRUIAMO LA PACE CON MEZZI DI PACE

Anche nei locali del Lido Cluana di Civitanova Marche ha risuonato il grido “Palestina libera” dei partecipanti alla Manifestazione Unitaria, tenutasi ieri ad Ancona, organizzata da “Marche per la Palestina”.

Il collegamento con la manifestazione ha dato inizio all’incontro organizzato nel pomeriggio dal Coordinamento cittadino Civitanova per la pace”, che ha voluto così condividere l’urgenza di fermare il genocidio del popolo palestinese (anche ieri, domenica delle Palme, l’esercito israeliano ha bombardato un ospedale Battista a Gaza) e la richiesta alle Istituzioni nazionali e locali di attuare azioni concrete contro lo Stato di Israele perché metta fine all’occupazione di Gaza e della Cisgiordania e venga riconosciuto lo Stato di Palestina.

“Costruiamo la pace con mezzi di pace” il titolo che si è voluto dare all’incontro di domenica 13 aprile, che ha concluso un ciclo di iniziative (realizzate grazie anche al sostegno dell’Università della Pace ed il patrocinio del Comune) che ha visto nella palazzina del Lido Cluana avvicendarsi, nel corso della settimana, momenti di approfondimento, di confronto, di espressione artistica.

La presenza del giornalista Davide Lerner e Meri Calvelli del Centro Vic di Gaza hanno affrontato la difficile situazione in Palestina. L’ANPI ha voluto ripercorrere, con l’intervento del Prof. Claudio Bernacchia ed una mostra, il bombardamento di Civitanova durante la Seconda guerra mondiale. I laboratori di Emergency e Amnesty International si sono invece rivolti ai bambini, che hanno al termine voluto esprimere con dei disegni la loro richiesta di pace. Le voci di Primigenia Folk Lab, condotte da Serena Abrami, e la musica di ncesco Morreale hanno regalato una suggestione di suoni e “fonemi che raccontano luoghi lontani, ma appartenenti a un unico mondo, di cui tutti siamo parte”. La mostra “Fuck War”, allestita dal Magma di Civitanova, ha accompagnato tutte le giornate con le sue immagini e con il suo netto messaggio contro la guerra.  Tutti gli eventi, che hanno avuto una significativa partecipazione, sono stati una opportunità per la città e una occasione per affermare una cultura della pace e una netta opposizione alla quella che viene prospettata come l’unica via possibile: il riarmo.

Nell’incontro pubblico conclusivo di ieri la vice presidente dei Beati costruttori di pace, Lisa Clark, ha illustrato il lavoro i ICan, l’organismo che nel 2017 ha vinto il premio Nobel per la pace, per il lavoro svolto al fine di ottenere l’abolizione delle armi nucleari. Da questo impegno nato proprio dalla società civile, attraverso il coinvolgimento di 468 organizzazioni operanti in 101 nazioni si è riusciti a far approvare dall’Assemblea delle nazioni unite un Trattato per l’abolizione delle armi nucleari. Una serie di iniziative, sotto lo slogan “Italia ripensaci”, sono state avviate perché anche l’Italia sottoscriva il trattato e contribuisca alla definitiva messa al bando delle armi nucleari.

Fare “rete”, coinvolgere competenze diverse, praticare la strada del dialogo: questa la modalità che Lisa Clark ha indicato ai partecipanti per costruire la pace.

Il recente documento votato dal Parlamento Europeo sulla “sicurezza” è stato al centro dell’intervento del Prof. Roberto Mancini dell’Università di Macerata, che ne ha sottolineato gli aspetti più gravi perché indirizzati a costruire una Europa che non solo aumenta la spesa militare, ma promuove una economia e cultura di guerra. Un lavoro concreto sul terreno dell’informazione, della consapevolezza e della promozione della “non violenza” è quanto i cittadini ed i gruppi che operano a livello locale possono fare per promuovere la pace.

L’incontro che ha visto una partecipazione molto numerosa, è stato introdotto da alcune riflessioni scaturite dai risultati di un questionario che “Civitanova per la pace” ha realizzato online. “Preoccupazione, rifiuto a partecipare direttamente ad azioni di guerra, scarsa fiducia sull’attendibilità delle notizie fornite dai mezzi di informazione, “indifferenza” quale maggiore ostacolo ad un impegno di pace”. Tanti spunti per proseguire l’impegno avviato in questi mesi dalla “rete cittadina”. La nutritapartecipazione agli incontri, che si sono succeduti nel corso della settimana, dimostra una attenzione significativa su questi temi.

Martedì verranno riconsegnate al Comune le chiavi del Lido Cluana insieme allo striscione “No alle guerre” con l’invito ad essere di nuovo appeso sul balcone di Palazzo Sforza. Le parole hanno un grande valore. La pace si costruisce anche così, dandole voce.

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