#COSECHESIDICONO…LOVE FOR PARIS

Tante le parole di queste ultime ore che riecheggiano: paura, tragedia, incomprensione, morte, attentati, bombe, kamikaze, terroristi, violenza, rabbia, orrore, e tante altre, tutte legate a Parigi e proprio a Parigi è dedicato questo #cosechesidicono.

Alla Parigi dell’Arco di Trionfo, che si ispira all’antica Roma. Alla Parigi dei Bistrot che hanno avuto l’onore di essere protagonisti di studi di antropologia, ma anche alla Baguette che si cuoce molto più velocemente della pagnotta. Agli Champs Elysees e ai suoi cinema e ai suoi caffè. A Diderot e alla sua opera colossale l’Encyclopedie da cui vengono tutte le enciclopedie. Alle Escargot che le mangeresti solo per la bellezza della parola. Ai Formaggi, al brie, al roquefort, al Beaufort che fanno venire l’acquolina in bocca al solo pensiero. A Hugo che illumina i miserabili. Alla Parigi degli Impressionisti a Manet, a Degas, a Monet, a Pissarro che illuminano l’arte. Al Louvre, 35 mila opere in esposizione permanente, 9 milioni di visitatori all’anno. A Montmartre, il punto più alto di Parigi per gli artisti più poveri e bohemienne. A Notre-Dame, la cattedrale gotica più dipinta al mondo. All’Operà, e a tutti i danzatori e alla danzatrici. Al cimitero di Pere-Lachaise, perché anche se la morte è una livella c’è chi va a visitare la tomba di Maria Callas, Marcel Proust, Chopin. Al Quartiere Latino che piaceva anche a Puccini. Alla Parigi Romantica, città dell’amore della poesia dell’innamoramento dei baci. Alla Senna immortalata da tanti pittori che divide Parigi in due ma la fa attraversare con i battelli. Alla Torre Eiffel simbolo indiscusso di Parigi anche se a molti parigini non piace e la definiscono “asparago di ferro!”. Alle Università, alla Sorbona tra storia e rivoluzione. Alla Ville Lumiere alle sue luci, alla sua musica, alla sua storia che è un po’ la storia del mondo.

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