#COSECHESIDICONO…DOPO 30 ANNI

Probabilmente avrete letto la notizia: la ghost-writer di Matteo Renzi se ne è andata sbattendo la porta perché non pagata. E’ stata l’ispiratrice dei recenti discorsi del Premier e la suggeritrice di alcune citazioni come quella di Walt Disney: “La data è ciò che fa la differenza tra un sogno e un progetto”.
16 gennaio 2015 la data scelta, giorno in cui la nostra regione e la nostra città hanno avuto ribalta per una insolita concomitanza di inaugurazioni: un ulteriore tratto del cosiddetto “quadrilatero” e il Palacivitanova. “Eh, dopo trent’anni!” si commenta al bar.
C’era ancora il muro di Berlino trent’anni fa. Erano gli anni di Reagan e della Thatcher, la Democrazia Cristiana in Italia era il primo partito, la squadra di pallavolo ai vertici era la Panini Modena, passammo da Pertini a Cossiga, morì Italo Calvino. Civitanova aveva il Sindaco più giovane d’Italia, Ivo Costamagna. Un salto di trent’anni.
Per la conclusione definitiva del “quadrilatero” dovremo aspettare ancora, mentre il Palacivitanova il 27 gennaio si aprirà alla prima partita della Lube Volley.
Due storie profondamente diverse che dividono e insieme uniscono. Chi di noi passando per quei paesi martoriati dal terremoto non ha desiderato un collegamento più veloce, dimenticando che il mega progetto proprio a quei luoghi avrebbe fatto perdere un’identità secolare? Ci fermeremo ancora a comprare le patate di Colfiorito, anche se dicono che provengano dall’Olanda? Chissà.
Il progetto dell’architetto Alfredo Lambertucci degli anni ’80 è stata la prima pietra simbolica della storia del palazzetto a Civitanova. Sono seguiti annunci: nel 2004 l’allora Sindaco Marinelli lo dava per realizzato da lì a tre anni. “Una struttura di cui si avverte più che mai l’urgenza”, dichiarava alla stampa. L’anno successivo la Fornarina, squadra di pallavolo femminile, emigra a Macerata per disputare i play off per accedere al campionato di A1, in uno scambio ante litteram con la situazione attuale.
Un paio di anni dopo viene creata una società ad hoc la “Civita Palas”, presidente Ottavio Brini, per elaborare un progetto di realizzazione. Cinque ipotesi per una struttura di 10 mila metri quadri, 6 mila posti, 8 milioni di costo. Non si riesce a fare nulla malgrado le dichiarazioni del Sindaco Mobili: “La nostra è una città a vocazione sportiva. Tra i grandi interventi di questa amministrazione c’è quello della realizzazione del palazzetto dello sport”. Nel 2011 si inaugura una palestra da 350 posti definendola, forse con spirito consolatorio se non canzonatorio, proprio “palazzetto dello sport”.
La storia di questi giorni è nota: PalaCivitanova, 135 giorni dall’inizio dei lavori alla consegna.
Dopo tutto questo iter risulta stucchevole l’assenza all’inaugurazione del 16 gennaio di coloro che negli anni hanno sostenuto l’importanza di questa struttura per la nostra città.
E a proposito di date è ancor più paradossale che si sia fatta ironia sui tempi di consegna che sono indiscutibilmente invidiabili. Forse abbiamo perso la rassegnazione alle “incompiute” italiane? Sarebbe da sperare.

Una risposta

  1. Mario Antinori ha detto:

    bell’articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *