#COSECHESIDICONO…CERCASI ETICA IN FISICA

Unisce delle variabili di fisica interessanti come accelerazione, gravità, velocità. Niente a che vedere però con le famose mele di Newton che lo portarono a definire la sua legge di attrazione universale o con i lanci di piume e pietre dalla Torre di Pisa con cui Galileo indagava la resistenza dell’aria. Il problema di fisica inserito tra gli esercizi del libro adottato in un liceo romano “La realtà e i modelli della fisica” (Edizioni Linx-Pearson 2014) di James S. Walker, docente presso il Dipartimento di matematica dell’Università del Wisconsin e autore da decenni di numerose pubblicazioni sui fondamenti della fisica, ha suscitato lo sconcerto di un genitore, il signor Luigi De Rocchi, che ne ha denunciato attraverso i social l’inopportunità educativa, richiamando alla lettera alcuni tragici fatti di cronaca realmente accaduti. La sostanza dell’esercizio di fisica è quella di calcolare se un’auto che viaggia a una velocità costante viene colpita da un sasso lanciato da un cavalcavia. I componenti della cosiddetta “banda della cavallosa” che nel 1996 uccisero Maria Letizia Berdini non stavano certo facendo esperimenti di fisica e il ricordo di quella morte è ancora così vivo che la stessa famiglia Berdini ha annunciato la possibilità di avviare azioni legali e il deputato Pd Ernesto Magorno presenterà una interrogazione al Ministro Giannini.
La sinossi del libro all’interno del sito della casa editrice recita tra l’altro che “aiuta a capire come la fisica sia una disciplina vicina all’esperienza quotidiana”. Fatto profondamente reale che per fortuna si scontra con la non quotidianità di lanciare sassi dai cavalcavia.
“Ma si può?” è il #cosechesidicono di questa settimana, semplice e sintetico ma con tutto lo sconcerto che un episodio del genere può provocare a tutti ma in particolare ai civitanovesi che hanno vissuto in modo così ravvicinato allora l’assurdità di quella morte, recuperata alla memoria anche con il recente lavoro teatrale inserito nella programmazione di Rive Festival “I ragazzi del cavalcavia” che denuncia il vuoto, la noia di giovani di provincia aggrappati al nulla, privi di ideali, di senso etico e civile. Come può un libro di scuola riportare un esempio del genere? Non è proprio il mondo scolastico il luogo principe di educazione, di trasmissione di valori, di etica, di legalità, di socialità? È riconosciuto lo stimolo emulativo che nasce dai film, dai video giochi, dal bombardamento dell’informazione, in tutto questo la scuola dovrebbe essere un perimetro di garanzia e di tutela.
Nel frattempo la casa editrice interviene: ”Ci scusiamo è stata una nostra svista. Ci impegniamo a ritirare tutte le copie ancora in circolazione per mandarle al macero. Ristamperemo il libro senza quel problema. Siamo consapevoli che la scelta dell’esempio è decisamente inopportuna, siamo rincresciuti dell’errore”.
Da rilevare la sensibilità del genitore. In questo periodo in cui c’è un particolare accanimento verso i libri di testo da una prospettiva morale, spostarsi verso l’etica contribuisce alla reale crescita della nostra scuola.

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