CONDANNATO PRESIDENTE TAR: MAGISTRELLI, E NON SI DIMETTE?

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”Un giudice condannato in primo grado si sarebbe dovuto dimettere appena letta la sentenza di condanna. Se poi in secondo grado dovesse essere assolto se ne riparlera’: ma intanto ci tolga da questa situazione”. Lo afferma la senatrice del PD Marina Magistrelli, commentando la condanna a tre anni e sei mesi subita a Reggio Calabria dall’ex presidente del Tar regionale Luigi Passanini, attuale presidente del Tar Marche, nell’ambito del processo ‘Mozart’.
Passanisi era accusato di aver favorito in cambio di una tangente da 200 mila euro l’imprenditore ed ex parlamentare Amedeo Matacena in alcuni ricorsi da lui presentati contro l’Ufficio marittimo.
”Mi domando – prosegue Magistrelli perche’ a Passanisi non siano state chieste prima le dimissioni o la sospensione da parte degli organi di autogoverno della magistratura. Credevo che la magistratura fosse migliore della politica e vorrei continuare ancora a crederci. Sono la prima a chiedere le dimissioni di quei politici ladroni che si approfittano del denaro pubblico. Avrei voluto che un magistrato condannato per aver ricevuto denaro per ‘accomodare’ una sentenza se ne fosse andato ancor prima della sentenza di condanna”.

Sulla questione presentata un’interrogazione a Monti

Il premier Monti eserciti l’azione disciplinare nei confronti del presidente del Tar delle Marche
Luigi Passanisi, condannato a Reggio Calabria per aver aggiustato una sentenza in cambio di 200 mila euro quando presiedeva il Tribunale amministrativo calabrese, così come prevede la legge 186 del 1982 per la magistratura amministrativa. E’ quanto chiedono in un’interrogazione parlamentare al presidente del Consiglio i deputati marchigiani del Pd Marina Magistrelli, Luciano Agostini, Oriano Giovanelli e Mario Cavallaro. Ieri la Magistrelli aveva invocato le dimissioni di  Passanisi, condannato in primo grado per aver favorito l’ex parlamentare di Forza Italia e imprenditore Amedeo Matacena, e oggi, con gli altri parlamentari sottolinea che “appare quanto meno opportuna la sospensione temporanea del magistrato dalle sue funzioni”. “Anche se Passanisi si professa innocente – si legge nell’interrogazione – la condanna, pure impugnabile, di un giudice amministrativo con funzioni così delicate rappresenta una grave lesioni del prestigio e della credibilità della magistratura amministrativa”.

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