CON PASSEPARTOUT A CIVITANOVA, “TI INFIOCCHETTO PER LE FESTE”

pass-3Si è inaugurata sabato 15 dicembre presso il Salone dell’Ente Fiera di Civitanova Marche la mostra di vignette sul Natale “Ti infiocchetto per le feste”, un progetto dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Civitanova Marche inserito nel programma delle iniziative di “Che Natale che fa!”. La mostra curata da Cartacanta e da Passepartout rimarrà aperta fino al 28 dicembre tutti giorni (ad esclusione del 24 e 25) dalle 17 alle 20.
Gianfranco Tartaglia in arte Passepartout ha trascorso l’intera giornata in città passando dalla scuola elementare Don Bosco, dove di mattina ha coadiuvato Mirko Fabbreschi in “Suoni animati” una lezione spettacolo sui cartoons, alla Biblioteca Comunale che ha ospitato la sua lezione personale e, dopo l’inaugurazione, alle 21.30 ha condotto e coordinato la serata “Vignettisti sul ring”, tappa marchigiana di accesso alla finalissima di Diamante in provincia di Cosenza del prossimo anno.
Per dovere di cronaca si è aggiudicata il pass per i 4 giorni del Festival la disegnatrice di comics jesina Gaia Cardinali.
Una giornata intera a Civitanova, da un punto all’altro della città, ma siamo riusciti a farci regalare un po’ del suo tempo e incontrarlo in un momento di respiro per scambiare con lui qualche pensiero sulla sua professione e sulla mostra che ha curato.
Passepartout è un uomo ormai maturo di grande disponibilità e simpatia, sempre sorridente e con gli occhi vivaci e brillanti come molte delle sue vignette presenti nella mostra.
Qual’ è il suo rapporto con Civitanova?
“Sono già stato a Civitanova almeno 3 volte, ospite di Cartacanta, che è una manifestazione unica nel suo genere e torno sempre volentieri. È una città molto ospitale”.
Il nome Passepartout come nasce?
“E’ chiaramente un nome d’arte e bisogna andare indietro nel tempo, agli anni ’70, quando con Pietro Gorini decidemmo di lavorare insieme, lui autore dei testi, io autore dei disegni. Eravamo indecisi tra Grandguignol e Passepartout. Indecisi se essere cattivi o no. Decidemmo di scegliere un nome che anche simbolicamente significa avere accesso ovunque. Con Pietro abbiamo lavorato per molti anni insieme, poi ognuno ha proseguito per la sua strada, ora lui è un autore televisivo, ma non ci siamo persi di vista, l’anno prossimo abbiamo in cantiere un progetto insieme”.
Come ha selezionato le vignette per la mostra?
“Traquelle dei migliori autori presenti oggi nel panorama della satira italiana. Sono vignette che meritano l’ingrandimento, vengono ulteriormente valorizzate, per i colori, per il segno grafico, per l’impatto visivo”.
La satira è solitamente associata alla politica, qui sembra non essere l’unico tema di ispirazione.
“La satira politica annoia, in particolare noi autori. Si potrebbero cambiare i soggetti di alcune vignette di anni fa e recuperarle come attuali. Quello che almeno a me ora interessa è la satira di costume, la satira sociale che permette anche di esprimere una maggiore tecnica, più raffinatezza, più arte. Mi interessa affrontare temi come la coppia, l’amore, il lavoro, che poi chi dice che non sono comunque politici? Si racconta l’oggi”.
Come vede lei la situazione dell’oggi?
“Io sono un ottimista di natura, ma certo oggi siamo tutti messi a dura prova, si sta male e si ha paura, ma troveremo il modo di uscirne. Se si riesce a ridere si ha meno paura. Un fumettista argentino Mordillo sostiene che “L’umorismo è l’alternativa alla paura”.
A me piacerebbe che all’umorismo si unisse anche un po’ di sana indignazione. Tra gli autori di satira ad esempio Vauro è sicuramente il più indignato, almeno in Italia”
Oggi lei ha tenuto una lezione, cosa pensa di aver lasciato a chi lo ha seguito?
“Ho semplicemente cercato di dissuaderli dal mestiere di vignettista! È divertente ma complesso e poco redditizio”.
In rete è possibile seguirla in qualche blog?
Nella rivista online “dazebaonews”.
Lo ringraziamo e naturalmente chiediamo la sua “firma” sul catalogo della mostra (distribuito gratuitamente). Lui prende il suo pennarello e in pochi secondi fa nascere sul foglio uno splendido Babbo Natale che con espressione mortificata dice”Regali? Ma se non mi è rimasto nemmeno il sacco!”. Natale in tempo di crisi.

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