CON I MARTEDÍ DELL’ARTE NELLA “CITTÁ ETERNA”

Anche se di Roma “Città eterna”, “eterna” in quanto sono visibili monumenti e testimonianze di diverse epoche, aspetto questo che nessuna città al mondo testimonia, neppure la stessa Atene che ha cementificato tutto all’infuori del Partenone, conosciamo un po’ tutti le sue testimonianze antiche,  la lezioni della prof.ssa Jessica Piccinini al “Martedì dell’Arte” di ieri, riguardante:” Architettura e Urbanistica nell’antica Roma”, ha rappresentato un piacevole approfondimento degli aspetti di una città le cui origini risalgono a mille anni a.C. inizialmente  in quella zona che è conosciuta come Palatino, “città nella quale – ha puntualizzato la prof.ssa Piccinini – c’è ancora tanto da scoprire”. Un esempio viene dalla costruzione della metropolitana per la quale è stato possibile realizzare solo due linee metropolitane e mezza, proprio per evitare che vengano cancellate le testimonianze di un’epoca tanto lontana, rimaste intatte nel sottosuolo.
Una metropoli, dunque, dove  sono visibili momenti di diverse epoche e tanti suggestivi luoghi  dal Pantheon, la cui costruzione risale al 27 a.C., realizzata da  Marco Vispanio Agrippa, all’anfiteatro Flavio – Colosseo realizzato nel 71 d.C. dall’imperatore Vespasiano, e tante altre testimonianze.
Una  città, inizialmente un piccolo villaggio poi un impero, nella quale vennero costruite non solo domus (abitazioni), ma anche monumenti, giardini, templi, terme pubbliche,  strade, per garantire la rapidità degli spostamenti e il commercio,  acquedotti e fognature, le cui testimonianze sono sotto gli occhi di tutti, compresa la via Appia la più antica che collegava la capitale con la Puglia. Non venne trascurata la costruzione di un porto alla foce del Tevere (Ostia) per essere in contatto navale con i paesi sorti alle sponde del Mare Nostrum, il tutto sotto il controllo dei “vigiles” un corpo di manutentori di alto livello.
Suggestivi ancora i resti di quelle “vie d’acqua”, un sistema di acquedotti in parte sotterranei e altri su pontili, che trasportavano fiumi di acqua potabile, addirittura nella misura, com’è risultato, di 73.000 metri cubi di acqua al giorno.  Condutture tenute sotto controllo di efficienza e di igienicità con un disinfettante efficace qual era l’aceto bollente. Perché non adoperarlo anche nei nostri giorni?  Ascolto durato quasi un’ora, davvero interessante. (v.d.s.)

 

 

 

 

 

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