Vangelo per chiunque ricopre un ruolo istituzionale deve essere sempre e comunque il rispetto delle regole. Le regole dicono ” il Presidente del Consiglio Comunale è tenuto a riunire il Consiglio in
un termine non superiore a 20 giorni quando lo richieda almeno un quinto dei consiglieri o il Sindaco”
(Comma 1 dell’art. 36 del nuovo regolamento ex art. 24 del precedente) per poi aggiungere al Comma 5 ” Nel caso di inosservanza dell’obbligo di convocazione, previa diffida, provvede il Prefetto in conformità a quanto stabilito dall’art. 39 del T.U.) La minoranza con i suoi 10 consiglieri ha inoltrato questa richiesta
prima di Natale e il Presidente Borroni, deve dire una parola chiara sulle decisioni che competono solo ed esclusivamente a lui , come la legge impone. Non è accettabile che il collega consigliere Corallini si arroghi il
diritto di decidere quando sia opportuno o meno convocare un Consiglio Comunale “Aperto”. Qualsiasi criticità che riguarda la comunità amministrata non può essere governata temporalmente da qualsivoglia
scadenza elettorale. Il problema su cui la città tutta deve prendere coscienza c’è, è li silenzioso e immodificabile se non si prendono provvedimenti anche parziali. Chi governa questa città da quindici
anni, ha il dovere e l’obbligo di ragionare sul problema e presentare delle sue proposte. Civitanova ha cambiato volto, come tante altre realtà, ma è innegabile che non tutti i cambiamenti sono stati positivi. Certamente un’urbanistica, a dir poco troppo permissiva, ha acuito questo problema. Basti pensare che già nel 2001 la prima giunta Marinelli commissionò ad una ditta perugina un interessante piano del traffico pagato 80 milioni di vecchie lire, ma non una delle soluzioni prospettate dallo studio sono state mai messe
in atto. La maggioranza può continuare a dire che questo è un problema comune a quasi tutte le città costiere marchigiane, può continuare a dare la colpa alla Regione, o a qualsiasi altro ente o istituzione che non sia del loro stesso orientamento politico, ma ciò non può far dimenticare che nel bene o nel male è la maggioranza, a cui il collega Corallini appartiene, che governa questa città.
Possiamo certamente consentire che il bilancio di previsione 2010 venga portato in Consiglio dopo le elezioni regionali con i suoi inevitabili ritocchi tariffari (leggi TARSU), possiamo consentire che anche la nuova dirigenza dell’ATAC faccia scorrere l’appuntamento elettorale per presentare al Consiglio Comunale i risultati del lavoro svolto fino ad oggi e ci dica quale strada intende percorrere per porre rimedio ad una situazione finanziaria disastrosa, ma sulla salute dei cittadini, collega Corallini, non possiamo consentire nè a Lei né a qualsiasi altro, calcoli elettorali. Un po’ meno arroganza e un po’ più di umiltà da parte di tutti potrebbe consentire qualche soluzione anche significativa.
Sergio Cognigni
Consigliere Comunale
del Partito Democratico