Com’è stato detto dalla dirigenza della Civitanovese, ci sono seri motivi di forte preoccupazione in seno alla società e di riflesso nella squadra, per i provvedimenti che la “Co.Vi.So.D” intende prendere. “In relazione alle notizie apparse sulla stampa locale; la US CIVITANOVESE comunica che: sono state adempiute tutte le prescrizioni amministrative ed economiche ai fini dell’iscrizione al campionato di Serie D. Tuttavia la FIGC ritiene in merito ai clamori causati dalla precedente gestione fallimentare la possibilità che la US CIVITANOVESE venga retrocessa di una categoria. Aspettiamo tale decisione fiduciosi e rispettosi della sentenza. Ringraziamo l’allenatore e tutta la squadra per la fiducia rinnovata nel progetto US CIVITANOVESE”.
Un provvedimento del genere sarebbe un assurdo dal momento che la nuova società, che si è prodigata per acquisire la fallita Civitanovese e acquisendone di riflesso il titolo, verrebbe a subire un danno enorme e con essa tutta la città che non può essere messa in disparte, seppure sia stata costretta a subire una gestione disastrosa. Ma proprio in quei momenti di difficoltà, gli sportivi, l’amministrazione comunale hanno saputo reagire egregiamente portando a termine un campionato che a un certo punto sembrava rovinato profondamente. Sono state giocate tutte le partite per cui la squadra ha onorato il suo campionato portando a termine una larga salvezza.
Del resto si sapeva che la graduatoria stagionale dei meriti della serie D, poneva la Civitanovese agli ultimi posti, proprio per le vicissitudini che si erano manifestate, la risaputa insolvenza della società nei riguardi dei propri tesserati, le multe, i provvedimenti di squalifica del campo, ma un conto è esprimere un giudizio fortemente negativo, un altro è penalizzare una società, quella di Cerolini, che non ha nulla che a che spartire con la precedente gestione. Un provvedimento che potrebbe far comodo a qualcuno e a qualche altro potrebbe suscitare un sorriso sarcastico, ma è certo che la giustizia sportiva non può essere così mortificata.


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