CIVITANOVA TRA NUOVE APERTURE E VECCHI PROBLEMI: IL COMMERCIO NON SI SOSTIENE CON I SELFIE

“Fa male, un male terribile, vedere con quanta superficialità venga trattato il tema delle nuove aperture dei negozi a Civitanova. “Civitanova è attrattiva”, si sente spesso ripetere.” Ma per l’associazione ViviAmo Civitanova aps non basta: “Civitanova non deve essere solo attrattiva, ma deve anche mantenere questo richiamo, non come una bella donna fuori ma vuota dentro”.

L’associazione ringrazia chi ha deciso di investire nel centro cittadino, augurando “il bene più grande e un lavoro adeguato e soddisfacente”, consapevoli che aprire un’attività oggi significa affrontare sfide impegnative sotto ogni aspetto.

Ma il quadro generale resta preoccupante. “Siamo seriamente preoccupati per la tendenza del settore commercio in tutta Italia e anche per noi, perché non siamo un’isola felice come si vorrebbe far credere”. Il caro-vita, la contrazione dei consumi, la concorrenza spietata del mercato online: sono solo alcune delle difficoltà che mettono in ginocchio gli esercenti.

L’associazione si chiede: “Quali sono gli obiettivi delle nuove insegne?” Il rischio è che si tratti di aperture estemporanee, dettate da una bolla di entusiasmo e non da un progetto solido. “Il futuro appare incerto e il nervosismo del canale commercio potrebbe dare il via ad aperture facili che di certo non porteranno ad una rete distributiva solida”.

Per affrontare questa sfida, servirebbe una risposta forte delle istituzioni. “Serve una riduzione della tassazione anche comunale, che sembra invece crescere, e soprattutto alleggerire la burocrazia che a volte toglie anche la voglia di investire”.

Secondo ViviAmo Civitanova, le nuove aperture dovrebbero essere il risultato di una strategia politica di sostegno al commercio, e non solo un’occasione di “euforia commerciale” usata “da alcuni rappresentanti dell’Amministrazione per puro scopo elettorale”.

E denunciano un’assenza pesante: “Una Amministrazione attenta avrebbe già organizzato un cartellone di eventi per Pasqua e per il Primo Maggio”. Invece, “questo silenzio tombale pesa sull’economia cittadina” e le programmazioni all’ultimo momento sono solo “sperpero senza ritorno di ricchezza”.

Il sostegno ai nuovi imprenditori non può finire al taglio del nastro. “Giusto dare il benvenuto a chi investe, ma occorre accompagnarlo nel percorso”. E anche i dettagli fanno la differenza: “Il famoso ‘decoro’ di Civitanova che si percepisce a primo impatto lungo Corso Umberto ancora non emana quella sensazione di pulito e ordinato”.

“Le aiuole del corso sembrano zone dove crescono spontanee erbacce”, continuano, e perfino la gestione degli eventi in piazza risulta faticosa, “quando altrove è la normalità”.

“Che bello sarebbe se fosse l’Amministrazione a organizzare momenti per brindare ai successi civitanovesi”, invece di limitarsi al brindisi e alla foto di rito. Perché “per un sindaco quel momento è la fine, ma per un commerciante è solo l’inizio”.

Un inizio fatto di lavoro, rischi e responsabilità. Responsabilità che dovrebbe essere condivisa da chi amministra, per “spendere bene i soldi dei cittadini affinché gli eventi creino ricchezza”.

Oggi Civitanova, denunciano, “corre su due binari paralleli: quello del privato e quello dell’Amministrazione, ma con velocità diverse. Il privato che traina il pubblico”. E questo, da solo, non basta.

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