CIVITANOVA, TRA NUMERI E PANINI

Lo shopping di Natale ha fatto registrare presenze e incassi, il centro di Civitanova, scenario di stupende luminarie, ha richiamato gente anche dal circondario e per la prima volta il Cuore di Civitanova ha potuto competere con il Cuore Adriatico, superandolo in fascino e bellezza e sottraendogli consumatori e affari. Non è stato ovunque così. Stando alle cronache della stampa, altre città delle Marche hanno lamentato il flop dei consumi, con i loro centri storici disertati dal popolo dello shopping. In controtendenza, Civitanova ha fatto il pieno raggiungendo il clou la notte di Capodanno con la piazza gremita da migliaia di persone per il concerto in diretta Mediaset con Gigi D’Alessio. Anche questo ha marcato la differenza con altri Comuni, vedi San Benedetto del Tronto, dove si sono sollevate lamentele per la centralità perduta rispetto alla verve di Civitanova. Eppure, in questo clima di successo che i civitanovesi hanno respirato e vissuto, alcuni (davvero pochi e sempre i soliti) specialisti della ‘lamentatio’ anche stavolta hanno tentato di svilire e affossare un evento come il concerto di fine anno e un sentimento di orgoglio e emozione per come Civitanova è stata protagonista. Prima con la assurda polemica sulle presenze al Gigi D’Alessio & Friends, e davanti a 15 mila persone che hanno gremito la piazza si sono inventati un flop che ha provocato la reazione di tantissimi civitanovesi, che dai social hanno risposto con foto e argomenti, contestando e isolando i denigratori della città. Poi, cavalcando lo scontento di certi commercianti, critici per non aver venduto abbastanza panini la notte di fine anno, come se il volume economico sviluppato dalla città nei giorni festivi si dovesse misurare con la quantità di pane e salsicce distribuite. Stavolta però, tutti questi radical chic, hanno trovato una Civitanova nazional popolare che ha fatto muro e rigettato il tentativo di screditare la città e chi aveva lavorato per metterla in condizioni di essere protagonista in Italia in questi indimenticabili Natale e Capodanno. Così belli che hanno seppellito i bla bla dei polemisti da tastiera.

3 risposte

  1. Barbara ha detto:

    Molti ristoranti si sono rifiutati di terminare il cenone prima di mezzanotte, i ristoranti e gli alberghi erano comunque tutti pieni; solo pochi giorni prima c’era stato l’attentato terroristico in Germania ai mercatini di Natale; faceva parecchio freddo e tanti erano malati a casa, altri hanno avuto paura ci fosse troppo caos.
    A Civitanova si è abituati a pensare agli eventi come se fosse il 15 di luglio con strade piene fino alle due di notte: lo street food era fuori luogo. Nonostante le avversità, a mezzanotte c’era tantissima gente in piazza come, credo, non se ne sia mai vista e le luminarie erano fantastiche.

  2. Giordano Alessandrini ha detto:

    Si gelava,stacci tu a gelare per tre ore.Sempre a puntualizzare ,a scassare.

  3. Sergio Fucchi ha detto:

    Definire “denigratori della città” quanti su Facebook avevano postato foto con appena un terzo della piazza piena, mi sembra alquanto offensivo e disonesto. Quelle fotografie erano state scattate dalle finestre del Palazzo della Galleria e quindi da un punto di vista favorevole e mostravano la piazza fino a poco prima della mezzanotte del 31/12. Altre foto scattate da altri più tardi hanno evidenziato come poi la piazza si sia riempita quasi tutta. Nessun “complotto disfattista” quindi, ma solo una mera considerazione su come i civitanovesi, nonostante questa importante iniziativa, non abbiano ritenuto di dover accorciare il cenone per assistere al concerto di cui, per questo, si sono persi una buona metà.

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