CIVITANOVA, “SIAMO AI SALDI DEL TERRITORIO” IN NOME DELLA CEMENTIFICAZIONE

panorama-1“Ormai tutto sta per essere coperto dal cemento. La maglia nera di città che a livello regionale sta consumando più territorio si va più che consolidando. Al di là delle percentuali sparate sulla stampa dall’assessore Nicoletti sul dato che il verde pubblico cittadino è superiore a quanto previsto dal minimo degli standard urbanistici, la realtà non solo percepita ma vissuta dai cittadini è ben diversa.

L’assalto al territorio, è in parte figlio del Piano Regolatore Secchi sovradimensionato e ampiamente stravolto dalle mille e più osservazioni accolte in consiglio comunale. Profondamente stravolto anche per quanto riguarda le maxi lottizzazioni dalle varianti-accordi di programma che il centro destra (prima guidato dal Sindaco Marinelli e assessore all’Arbanistica Mobili oggi guidato dal Sindaco Mobili con la delega urbanistica all’assessore Perugini dell’UDC).

Nella sostanza una S/programmazione Urbanistica che genera oltre ad un altissimo consumo del territorio, traffico caotico e inquinamento da quello acustico alle PM10.

Come una talpa che scava la sua tana, il territorio viene rosicchiato anche da interventi nella quantità meno invasivi ma per l’utilizzo di siti particolarmente “appetibili” risultano fortemente impattanti a livello panoramico e paesaggistico.

La strada Provinciale delle Vergini nel tratto di Civitanova Alta di via Mornano è un esempio di come il “bene paesaggio” è stato programmato. Via Mornano era fino a qualche anno addietro una strada poco antropizzata ma con uno dei panorami più belli della città. Da quella strada era possibile scorgere non solo la vallata del Caronte e la collina di Alviano ma sullo sfondo svettava il Monte Conero e il Mare. Fra qualche settimana anche l’ultimo tratto di quel versante verrà ostruito da delle villette e addio panorama.

Il Paesaggio è un bene garantito dalla Costituzione ma garantito fino a quando quella che in tono pomposo viene chiamata “Programmazione Urbanistica” non lo cancella o lo riserva a pochi.

Questo è stato l’ennesimo esempio in negativo della politica urbanistica, dell’uso del territorio a Civitanova Marche.

Siamo ai saldi del territorio. Il nostro non un attacco alla legittimità di chi in questa città legittimamente (seppur non condivisibile) opera in questo settore fra l’altro riscontrando ampie soddisfazioni ma alla gestione politico-amministrativa che ha guidato e guida un uso del territorio che di fatto depotenzia sottovalutando il paesaggio e il territorio agricolo che è un valore collettivo. La asfittica visione culturale dei nostri amministratori è palese quando parlano di turismo. Un turismo con i paraocchi, depotenziato negli asset fondamentali quali quelli della qualità del territorio. Il Panorama violato delle nostre colline specie nel territorio di Civitanova Alta è la certificazione di un fallimento”.

 

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