CIVITANOVA, LE GRANDI IMPRESE SPECULANO SUL MATTONE, PER LE PICCOLE NON C’E’ LAVORO

cantiereNon sembra risparmiare neanche il settore edile, la crisi che sta attanagliando il nostro paese. In provincia di Macerata, solo nell’ultimo anno sono state più di 80 le imprese costrette a chiudere i battenti. Un numero che non lascia presagire nulla di buono per il futuro. Leggendo poi, sulla stampa locale, alcune dichiarazioni rilasciate dal presidente della Cassa Edile della Provincia di Macerata, il civitanovese FLAVIANO PIPPONZI, costruttore di vecchia data, c’è di che riflettere. Non solo la crisi infatti, viene indicata come responsabile di questa situazione, ma si punta il dito verso una  politica spregiudicata che ha di fatto messo alla porta le piccole imprese edili che per la loro conformazione non possono concorrere a lottizzazioni vaste dove invece trovano spazio, grazie ai capitali disponibili, solo grandi strutture il cui interesse è quello di speculare. Per far ciò, poco importa se si ricorre a manodopera non specializzata o alla politica degli appalti a ditte non certificate. Sembra, infatti, ormai essere stato inghiottito dal puro interesse speculativo quel capomastro a cui con fiducia ci si rivolgeva a garanzia che il lavoro fosse fatto “nel giusto modo”. Nelle parole di Pipponzi, trova  spazio anche Civitanova dove “a far case non sono più le imprese edili, ma solo chi considera il mattone come facile strumento di speculazione”. Sul banco degli imputati anche l’Amministrazione comunale, che in nome del dio denaro e del bilancio sacrifica “il recupero del patrimonio edilizio esistente nei centri storici e nelle periferie” e privilegia “aree a prezzi altissimi destinate alla nuova edificazione per soddisfare la corsa forsennata all’investimento”.
Insomma c’è da stare poco tranquilli nel continuare a vedere il consumo del poco territorio rimasto con fiumi di cemento che soffocano le nostre città e allo stesso tempo sempre più muratori e maestranze locali essere messi alla porta da un datore di lavoro, che essendo a capo di una piccola impresa, difficilmente riesce a sopravvivere in questo mondo popolato da squali senza scrupoli pronti ad aprire le fauci.

 

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