CITT@VERDE, PER SMALTIRE IL PANETTONE INQUINATO SERVE TRASPARENZA E NON DEMAGOGIA ELETTORALE

panettoneA Civitanova si ritorna a parlare del “panettone” inquinato che ancora fa bella mostra di sé sul lungomare sud. Per Maria Grazia Pierluca di Citt@ verde, “è il simbolo di una incapacità politica della Giunta Mobili”. “Oggi la Giunta -scrive la Pierluca- racconta alla città l’ennesima puntata di quella che è una telenovela politica”. Chi ha inquinato? Quale è la fonte dell’inquinamento? Sono le domande che l’associazione pone e poi aggiunge” Domande incredibilmente dopo anni senza risposte eppure non serve un Sherlok Holmes per ipotizzare la provenienza di quegli idrocarburi-IPA”. Nel mirino anche le spese della Giunta Mobili in incarichi, in progetti, in ricorsi, consulenze per la messa in sicurezza di quel tratto di spiaggia libera. “Se si facessero bene i conti -si legge- probabilmente si avrebbe una somma capace di risolvere il problema di quella dannosa e pericolosa presenza. Nessuno risponde e nessuno presenta i conti di quanto fino ad oggi per fare sostanzialmente nulla sul fronte della Bonifica. Sul Panettone inquinato quel che non può la volontà politica oggi sembra essere possibile. Sarà la prossimità delle elezioni comunali, l’imminente apertura della stagione balneare che arriva l’ennesima proposta di intervento della amministrazione comunale. La proposta di “selezionare” la sabbia passandola ad un vaglio millimetrico e su base campionaria decidere la rimozione e il probabile riutilizzo della ghiaia “buona” per ripascere il litorale Sud è alquanto approssimativo”. “L’amministrazione comunale e Arpam devono dare pubblica certezza dei metodi che si intendono adottare sia per caratterizzare il Panettone sia per le modalità delle analisi. Comunque vada la vicenda è bene che ci sia la massima chiarezza e trasparenza. E comunque vada –conclude la Pieluca- noi non condividiamo che eventualmente parte della ghiaia debba essere utilizzata per ripascere la spiaggia Sud. Fra l’altro si tratta di una spiaggia che non necessità di rinascimento. Quel panettone inquinato fa paura, fa paura elettoralmente ed ecco che arriva la toppa di 30.000€ per affidare ad un tecnico privato l’ennesima consulenza”.

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