CENTRO PER L’AUTISMO: GIÙ LA MASCHERA, OTTO ANNI DI RAGGIRI E MENZOGNE

Otto anni. Sono passati otto anni da quando Ciarapica annunciava la realizzazione di un centro specialistico di eccellenza per giovani affetti da autismo, un centro che doveva essere realizzato dall’istituto Paolo Ricci e di cui, con grandi titoli di giornale e conferenze stampa, si annunciava l’immediata realizzazione.

Otto anni sono un tempo inaccettabile, tanto più che questo centro non ha ancora visto nemmeno l’inizio dei lavori. L’altra sera era stata annunciata l’approvazione della variante urbanistica, indispensabile all’Istituto Paolo Ricci per poter avviare la fase realizzativa. La maggioranza di destra ha deciso che, dopo oltre quattro anni dalla presentazione della variante, il punto poteva non essere inserito all’ordine del giorno del Consiglio, perché vi sono scontri all’interno della maggioranza tra le valutazioni di Fratelli d’Italia e quelle del sindaco e di Vince Civitanova. Divisioni che paralizzano la situazione sulla pelle di chi ha più bisogno.

È tanto più assurdo se si considera che la Fondazione Paolo Ricci ha già milioni disponibili in cassa, ma la situazione è ormai logorata. Questa vicenda chiama in causa la serietà, l’etica, la capacità e pone anche una questione morale: quella di amministratori incapaci, insensibili e colpevoli di aver fatto propaganda sulle necessità di chi più ha bisogno, durante le campagne elettorali e dopo, solo per ottenere consensi.

È inqualificabile, questo comportamento. Quando dico che Ciarapica è il peggior sindaco che questa città abbia avuto, lo dico a ragion veduta. La vicenda del centro per l’autismo ne è la prova documentata: otto anni di parole retoriche, di tanto fumo ingannevole e di nessun fatto concreto.

È tutto documentabile: anno dopo anno, menzogne, sciatteria, menefreghismo. Una pratica che Ciarapica dava per “imminente” già il 2 aprile 2017, e che oggi è ancora in alto mare, a causa della vergognosa indifferenza di chi pensa solo alle inaugurazioni e alla mondanità.

Forse, prima della scadenza elettorale per le regionali, porteranno finalmente la variante (presentata dall’allora presidente Basile il 15 gennaio 2021) in Consiglio comunale, per poi sostenere che ormai è tutto risolto e prendere ancora una volta in giro i cittadini e le famiglie che vivono questi seri problemi. Il tutto con l’amplificazione della grancassa dell’informazione, che nella maggior parte dei casi riprende automaticamente la propaganda del Comune.

La cosa più triste è che di queste mancanze nessuno risponderà. Perché non spostano voti. Le famiglie continueranno a vivere una sofferenza nascosta e nessuno avrà voce per denunciare questa vergogna, che tanto non peserà elettoralmente. Ecco perché ci si nutre di slogan e propaganda: inaugurazioni, comparse, post con foto pregni di mielosa retorica qualunquistica. I fatti non contano. Non conta la memoria di ciò che è stato detto e di ciò che è stato fatto.

Su queste cose serie basta promettere, tanto la memoria non c’è. E in definitiva, di questi problemi interessa davvero a pochi. Altrimenti, una città non accetterebbe che in otto anni non si sia realizzato un servizio così importante, che dopo quattro anni una variante presentata da un ente pubblico non sia ancora arrivata in Consiglio, mentre varianti speculative per arricchire i privati sono state approvate senza problemi.

Il discorso potrebbe essere fatto in parallelo anche per il centro diurno per l’Alzheimer, che, speculare alla vicenda del centro per l’autismo, racconta altre promesse mai mantenute, frutto solo di incapacità e menefreghismo.

Ma non bisogna rassegnarsi. Se c’è qualcuno davvero interessato, faccia capire che questa situazione non è più tollerabile. E tolga la maschera della falsità e dell’ipocrisia a chi pensa solo ai propri interessi e non esita a indossarla ogni volta che fa promesse truffaldine.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *