A distanza di cinque mesi si sono chiariti i contorni di una vicenda venuta a galla dopo che al porto di Civitanova vennero lanciate due bombe molotov contro le auto di proprietà di alcuni marinai pugliesi. Una vicenda che vedrebbe i pescatori pugliesi contrapposti a quelli di Civitanova. Dalle indagini è emerso che l’apparente tranquillità tra le due marinerie era determinata dal fatto che i pugliesi consegnavano una quota parte del loro pescato ad un soggetto che spacciandosi come persona che teneva sotto controllo i movimenti al porto aveva fatto intendere che per mettere fine alle tensioni bisognava pagare “dazio”. Gli elementi raccolti hanno permesso agli investigatori di segnalare all’autorità giudiziaria un pugliese di 45 anni, residente a Civitanova Marche per i reati di estorsione e altri reati in materia di armi in relazione al possesso delle bottiglie molotov in concorso con altre tre persone tra cui un minorenne.
