BANCA MARCHE, UNA STORIA ROVINATA DA SPECULATORI E MALGOVERNO MA INVECE DI SCUSARSI…

L’affaire Banca delle Marche ha raggiunto un risultato: Bankitalia ha trovato una soluzione alla crisi di BM e di altre 3 banche facendo confluire le “sofferenze” in un’unica bad bank (cattiva banca), con un costo complessivo degli interventi di 3,6 miliardi di euro. Soldi non investiti dallo Stato, ma anticipati con un versamento al Fondo di risoluzione da Unicredit, Intesa San Paolo e UBI. Da oggi c’è una Nuova (!) Banca delle Marche “ripulita” da miliardi di euro di sofferenze.

Questa risoluzione ha alcuni aspetti positivi: mantiene in vita Banca delle Marche; trova una soluzione per il personale che altrimenti avrebbe vissuto una fase incerta e negativa; garantisce i correntisti e i risparmiatori.
Ma non può avere senz’altro un giudizio positivo perché: la NBM è destinata a perdere la sua autonomia e il ruolo che storicamente ha svolto per il territorio da quand’era CA.RI.MA.; penalizza enormemente gli azionisti, alcuni dei quali rimettono cifre importanti per il proprio menage.
Non voglio entrare nel merito delle prospettive, né dare giudizi perentori sull’accaduto: non ne sarei capace. Riporto solo la profonda preoccupazione di amici che hanno perso cifre ingenti e la sincera amarezza, fino a qualche lacrima, di altri amici che all’esperienza storica di Banca delle Marche/ CA.RI.MA. hanno legato il loro lavoro e la loro professionalità.

E’ un’altra la questione che voglio sottolineare con forza e che è ancora emersa poco nelle riflessioni fatte sull’accaduto.
Quella di BM è una storia rovinata da speculatori e malgoverno! Direttori, Presidenti, Membri di CdA che negli ultimi anni hanno gestito e rovinato quella Banca e infangato la sua storia.
Un gruppo di persone note a tutti che rappresentano il nucleo forte della classe dirigente della destra di Macerata e della nostra provincia, visto che, per decisioni politiche dentro al CdA della Banca e per Statuto nella Fondazione, l’accesso era consentito solo a loro.
Un gruppo di persone che, con il sopracciglio alzato e il dito puntato, per anni hanno dato lezioni agli Amministratori pubblici e alla “politica” di come si dovesse agire e di cosa si dovesse fare, con una presunzione degna di miglior causa.
Bene! Adesso che in pochi anni si sono “giocati” una Banca forte, hanno sputtanato una comunità facendo giudicare la loro azione uno scandalo come quello di Sindona e hanno gettato nella prostrazione un cospicuo numero di azionisti non dovrebbero almeno chiedere scusa?
Ed è possibile che l’opinione (privata e dei media) sempre pronta ad attaccare a testa bassa ogni “politico” e ogni “amministratore” per qualsiasi presunto errore di ben altra entità, su questi signori sia indulgente o addirittura omertosa?
E’ possibile che si facciano le bucce a un Sindaco di un Comune medio, che si ammazza di fatica per un indennità di €.10.000 all’anno e non a Presidenti di tutto riposo e che di indennità percepiscono dieci volte quella di quel Sindaco?
Ed è possibile che i dirigenti della Fondazione, che oggi prendono le distanze da quel gruppo di persone, non abbiano dovuto giustificare 3 milioni di euro (!) spesi in 3 anni per un’edizione di “Tutto in gioco” e due di “Herbaria”? Un mucchio di soldi buttati via distorcendo il proprio ruolo, che è quello di sostenere i soggetti del territorio e non di farsi impresari di spettacolo o turistici?

Suvvia! Un sussulto di dignità e una formale lettera di scuse al nostro territorio e ai suoi abitanti è il minimo che possano fare! (in attesa, come si dice, che la giustizia faccia il suo corso..)

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