Finalmente un atto di coraggio, chiamiamolo così, di promuovere un’azione di responsabilità e comunque un’azione risarcitoria ai sensi del codice civile nei confronti di coloro che hanno amministrato, gestito Banca Marche. L’obiettivo è quello di far luce sul presunto giro di intrecci, di cause e di concause che hanno portato la Banca ad una perdita di 518 milioni, almeno così si dice anche se c’è chi sostiene siano di più. La Fondazione Cassa di Risparmio di Macerata con il suo Presidente Franco Gazzani, ha preso l’iniziativa dell’azione di responsabilità, tanto grande è il “buco” lasciato dalla Banca che non può che chiamare in causa chi lo ha determinato e chi dovendo controllare non lo ha fatto. Non possono spuntare 528 milioni di euro di perdita di punto in bianco. I bilanci fino ad ora approvati erano veritieri o no? E pensare che vi era ultimamente una semestrale di 40 milioni di utile per poi sprofondare con le azioni che si sono ridotte all’osso. Per anni prezioso supporto di un modello produttivo famoso in tutto il mondo (il modello marchigiano ndr), oggi Banca Marche non sembra più essere nel territorio quell’importante punto di riferimento di un tempo. La Banca che era rimasta l’unica espressione della Regione e non dei colori del nord, sembra aver sostituito la disponibilità con la rigidità. E questo perché c’è stato un giro di vite sui soldi. 518 milioni sono davvero tanti e sembra davvero strano che si sia arrivati a questo punto senza che il Presidente della Banca, i membri del Consiglio sapessero nulla . Se così fosse allora sarebbero stati degli sprovveduti, ma gli sprovveduti solitamente non ricoprono certi ruoli.