ASSALTO IN A14: CACCIA APERTA AL COMMANDO. TRE ARRESTI, INDAGINI IN CORSO

Un assalto armato in pieno stile paramilitare ha sconvolto l’autostrada A14 nel tratto tra Porto Recanati e Civitanova, nel pomeriggio di lunedì. Il commando, composto da almeno undici persone, ha tentato di rapinare due furgoni portavalori della Mondialpol che trasportavano un ingente carico di denaro – si parla di circa tre milioni di euro – ma il colpo è fallito grazie alla resistenza dei mezzi blindati e al rapido intervento delle forze dell’ordine.

L’azione è stata pianificata con precisione e portata avanti con mezzi e armi da guerra: il gruppo, armato di kalashnikov e dotato di esplosivi e chiodi sparsi sull’asfalto per ostacolare i soccorsi, ha bloccato entrambe le carreggiate. Sulla corsia sud sono entrati in azione almeno cinque uomini, mentre altri quattro hanno operato sulla corsia nord utilizzando un’autocisterna messa di traverso. Due complici attendevano fuori dall’autostrada, pronti con un furgone e una moto per facilitare la fuga.

Durante il blitz, uno dei membri del commando è rimasto ferito a un polpaccio. Si tratta di Savino Costantino, 56 anni, originario di Cerignola e noto alle forze dell’ordine per precedenti legati ad assalti a caveau e portavalori. Attualmente è ricoverato nel reparto di chirurgia dell’ospedale regionale di Torrette di Ancona, piantonato dai carabinieri. Insieme a lui sono stati arrestati altri due uomini, Savino Pugliese, 43 anni, e Giuseppe Rubbio, 51 anni, entrambi cerignolesi, intercettati su una stradina nei pressi di Porto Potenza mentre erano fermi accanto a un furgone, in attesa presumibilmente dei complici.

Per i tre arrestati si è tenuta l’udienza di convalida davanti al giudice per le indagini preliminari di Macerata. Pugliese e Rubbio sono stati ascoltati in videocollegamento dal carcere di Montacuto, mentre Costantino è stato sentito direttamente in ospedale.

La dinamica dell’assalto è stata raccontata da Mirko Domizi, autotrasportatore civitanovese di 53 anni, che al momento dell’attacco si trovava sulla corsia nord alla guida di un’autocisterna diretta alla raffineria di Falconara. Il mezzo è stato bloccato da un’auto bianca con a bordo quattro uomini armati, che gli hanno ordinato di posizionarsi di traverso per bloccare il traffico. Dopo aver sparato al radiatore e alle gomme del camion, i malviventi hanno utilizzato anche l’auto di un altro automobilista per chiudere completamente la carreggiata. Il blitz è durato appena due o tre minuti, ma ha provocato ore di blocco e disagi per centinaia di persone.

L’azione criminale è fallita grazie alla tenuta della cassaforte del portavalori, che ha resistito all’esplosione. I banditi, dopo aver lasciato ferito il loro complice, si sono dati alla fuga. Le indagini sono ora nelle mani dei carabinieri del comando provinciale di Macerata, che stanno operando in sinergia con i colleghi di Foggia per rintracciare gli altri componenti della banda. Gli inquirenti ritengono che si tratti di una rete organizzata e specializzata in rapine con l’uso della forza.

Durante e dopo l’emergenza, non sono mancati atti di solidarietà e gesti di umanità da parte di cittadini e volontari. Un concittadino di Potenza Picena, Giuseppe Capozucca, ha prestato soccorso al bandito ferito, mentre decine di automobilisti bloccati in autostrada si sono aiutati a vicenda: coperte offerte per il freddo, ruote cambiate, latte scaldato per un neonato grazie a un camionista dotato di fornello. La Protezione civile è intervenuta con una squadra di volontari da Porto Recanati, Montelupone e Recanati per distribuire bottiglie d’acqua agli automobilisti rimasti in coda per ore. Il punto di raccolta è stato allestito all’uscita del casello di Civitanova, dove si è svolta la distribuzione.

L’intera comunità è rimasta profondamente scossa da quanto accaduto, ma anche unita nella risposta. Le forze dell’ordine, i soccorritori, la polizia locale e i volontari hanno lavorato in modo coordinato e tempestivo per ripristinare la sicurezza e l’ordine pubblico, evitando che l’assalto si trasformasse in una tragedia.

Le ricerche dei fuggitivi continuano senza sosta, mentre si rafforzano i controlli lungo i principali assi stradali e nei territori limitrofi. I tre arrestati restano al centro delle indagini, considerate solo all’inizio, in una vicenda che ha riportato l’attenzione sulla pericolosità delle bande armate specializzate in assalti ad alto rischio, capaci di mettere in ginocchio un’autostrada in pochi minuti.

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