Riti satanici e diffamazioni anche attraverso Internet: è quanto denunciano le due proprietarie dello ‘Stallo’ di Candelara, il centro di volontariato per il recupero e l’adozione di cani randagi, maltrattati o destinati alla soppressione, posto sotto sequestro a giugno dal Corpo forestale dello Stato per le condizioni in sopportabili in cui erano costretti a vivere i circa 50 animali ospitati. Ora, però, le proprietarie della struttura passano al contrattacco, sostenendo di essere “ormai da mesi tormentate con attacchi sia di carattere personale sia nei confronti della loro attività”, al punto che i detrattori delle due signore avrebbero contattato veterinari e sindaci nell’intento di “ostacolare qualsiasi tipo di aiuto e di collaborazione”. Addirittura, poi, nello spazio antistante la loro abitazione, sarebbero state trovate tracce di riti satanici. A fine luglio, intanto, il Tribunale del riesame di Pesaro ha confermato il sequestro del canile, respingendo i ricorsi presentati dalle due donne. Il sequestro era stato disposto dall’autorità giudiziaria per maltrattamento di animali ai sensi dell’art. 544 ter del codice penale. Le attività investigative erano state condotte dal Cfs tramite il Nipaf (Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale). Gli animali sono stati nel frattempo trasferiti in strutture idonee, in collaborazione con il Servizio Veterinario dell’Asur e con il Comune di Pesaro.