ANCHE UN CIVITANOVESE DI 22 ANNI TRA GLI INDAGATI PER LE TRUFFE AI PARROCI

Avrebbero truffato una ventina di sacerdoti in tutta Italia tra il 2015 e il 2016. Per questo sette persone, sono state accusate di aver dato vita a un’associazione a delinquere. Ad essere stati indagati: Roberto Meschini, 45 anni, residente a Serrapetrona; Fabrizio Coata, 52 anni, residente a Porto San Giorgio; Giuseppe Giampaolo, 54 anni, di Mogliano; Munir Khan, 51 anni, residente a Morrovalle; Claudio Scarciglia, civitanovese di 22 anni; Beata Jurska, polacca di 44 anni residente a Pineto, e Giancarlo Lattanzi, portorecanatese di 59 anni.

A tenete i fili dell’organizzazione, secondo quanto sostenuto dall’accusa, Roberto Meschini. La trama per mettere in atto le truffe era sempre la stessa: raccontare al malcapitato di turno una storia drammatica. In questo modo riuscivano a farsi consegnare dei soldi: a volte poche centinaia di euro, a volte qualche migliaio di euro. In un caso, un cappuccino di Sanluri, in Sardegna, avrebbe regalato persino 59mila euro.

Mettendo insieme i raggiri messi in atto, si parla di oltre centomila euro donati da chi credeva di aiutare persone in difficoltà, e incassati poi a Civitanova.

Il sostituto procuratore di Macerata Enrico Riccioni ha inviato l’avviso di fine indagini ai sette sotto inchiesta che ora potranno chiedere di essere interrogati oppure di depositare memorie. Sarà poi la Procura a valutare se chiedere il rinvio a giudizio oppure l’archiviazione delle accuse.

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