ALLUVIONI, NECESSARIO LIMITARE IL CONSUMO DEL SUOLO

L’inondazione di città di territori agricoli, di zone industrali di strutture turistiche, ecc. Assieme a queste distruzioni, ci sono lutti, tragedie, disperazione. E’ chiaro che siamo  davanti alla questione del cambio climatico e solo chi non vuol vedere e sentire minimizza o lo nega.

E’ evidente che occorre un cambio sistemico sulle questioni che ogni giorno accadono attorno a noi. I ritardi della burocrazia nella realizzazione di progetti, i conflitti di competenze e i pareri che si sovrappongono e a volte confliggono  e  alla base le volontà  politiche che spesso latitano o sono postume rispetto a quelle iniziative che dovevano essere preventive.

Certo è  che non è tutto lontano da noi  ma non è così. Anche noi chiudiamo un Ponte per prevenire un disastro, anche noi abbiamo aree delicate sul piano geologico e idrico, fossi che nel passato hanno mostrato la loro pericolosità: Maranello, Caronte, Asola. Quale prevenzione e manutenzione periodica calendarizzata?

Un esempio di pericolo di frana dimenticata? La parte nord ovest di Civitanova  Alta dove da più di un decennio è graficizzata dal PAI un’area a grave rischio di frana. Quali interventi sono stati fatti per prevenire un disastro? A mia memoria nessuno eppure dentro la perimetrazione viene autorizzata la costruzione di una abitazione.

Altro esempio?  Nella zona nord della città fra Quattro Marine e Asola zona di fragilità idrogeologica e con norme di tutela è stata proposta da operatori del settore turismo  una Variante al PRG per modificare, alleggerire le Norme Tecniche di Attuazione (NTA) per realizzare strutture. Analoga situazione una richiesta  di cambio di Norme Techiche di Attuazione del PRG per strutture  sportive in zona S.M.Apparente /Santuario. Recentemente è stata approvata una variante a PRG per strutture commerciale in zona ex Pellegrini/La Serra.

Certo che gli investimenti vanno presi in considerazione  ma questi devono essere compatibili con le norme ambientali e a volte anche a prescindere da  vincoli formali di un Piano Regolatore.

Ultima questione riguarda il consumo di suolo, questione molto legata alla tutela ambientale, ala sicurezza. Il Piano Regolatore della nostra città  prevedeva una città  con una popolazione che doveva superare il 60.000 abitanti e tecnicamente a livello edilizio  è calibrata su quell’obbiettivo di crescita. La realtà è ben diversa. Da qualche anno non abbiamo quella crescita di abitanti  che ci ha caratterizzato dagli anni 60  agi anni 80 .Anche se è in arrivo a grade lottizzazione della’area ex Ceccotti l’edilizia non cresceva .

Lo sfogo era le ristrutturazione dell’edilizia datata  e ultimo gli interventi di riqualificazione dell’esistente attraverso oil super bonus. Se questa è la situazione demografica lo sviluppo della città sta passando ai servizi perché ci si ostina a non affrontare la questione del consumo del suolo che a Civitanova  va sotto il nome di una decina di lottizzazioni edilizie presenti da quando è stato adottato il Piano Regolatore e mai attuate (per fortuna)?

Perché non si prende atto di questa situazione di una città ai vertici regionali per consumo di suolo  e non si passa ad una vera ,seria, partecipata revisione del Piano Regolatore eliminando lottizzazioni da sempre  “dormienti”,di fatto inutili nella prospettiva sociale ,demografica della città e puntare alla qualità del territorio,al recupero dell’esistente  e una crescita  ecologicamente compatibile. Una compatibilità che deve riguardare anche ‘uso del territorio agricolo in parte compromesso da insediamenti edilizi  rendendo più stringenti, rigorose  le norme edificatorie.

Situazione dei corsi d’acqua minori. Questi corsi d’acqua sono gestiti da vari consorzi che debbono provvedere alla gestione e manutenzione. Alcune foto mostrano oggi qual è la situazione. Perché non impegnare i Consorzi in puntuali Conferenze dei Servizi con il Comune  per calendarizzare con puntualità le manutenzioni e la pulizia?

Il Chienti: una verifica puntuale andrebbe  fatta sulle aree di rispetto demaniale,in particolare i confini. La manutenzione dell’alveo e degli argini che dovrebbe essere eseguita seguendo le metodologie dell’ingegneria naturalistica e verificando a possibilità  di realizzare casse di espansione.

Dentro questo e quant’atro c’è la questione Civitanova Alta che merita un esame urgente della grave crisi residenziale, di servizi e infrastrutture pubbliche, ecc. e un progetto urgente di interventi e investimenti collaterali a quelli previsti dalle leggi sul sisma.

Amedeo Regini

*Le foto   riguardano lo stato della manutenzione  del Fosso del Castellaro altezza Pista Ciclabile, zona Cinciallegra,il Caronte in prossimita ex Giare,un affluente del Castellaro in zona ind. Civitanova Alta,la  zona con pericolo di frana cartografata dal PAI a Civitanova Alta.

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