ALLA BIENNALE DEL LIBRO D’ARTISTA UNA PRESENZA CHE CI ONORA

Dal 2 luglio al 10 settembre prossimi avrà luogo nella suggestiva località di Borgo di Maglio, nel comune lombardo di Ome, in provincia di Brescia, la quarta edizione del 2017 della Biennale Internazionale del Libro d’Artista, alla quale, su invito, sarà presente il Gruppo Attivo Libro Artista, (GALA) del quale l’artista civitanovese Rosella Quintini è ideatrice e curatrice, oltre che essere da anni un’apprezzata pittrice. Ovviamente la richiesta di partecipazione, in un evento così importante, costituisce un vero e proprio riconoscimento del gruppo artistico che la Quintini porta avanti con passione e impegno
L’evento ci consente di ricordare che nel novembre 2016, sedici “Libri d’Artista”. a conclusione di una raffinata esposizione, sono stati donati dal GALA alla Biblioteca Comunale “S.Zavatti” della nostra città, con evidente soddisfazione del presidente del consiglio di biblioteca, Marco Pipponzi. Come abbiamo avuto occasioni di riferire allora, i “Libri d’Artista”, sono lavori artistici che prendono origine da fogli di carta, di determinate dimensioni, con un minimo di quattro fogli, uniti l’uno a seguito dell’altro, che si aprono a fisarmonica, nei quali vengono inseriti dipinti, realizzati con tecniche varie, raffiguranti spazi, immagini e frammenti di poesie.
La rassegna, a Borgo di Taglio, dal titolo: “Il viaggio come metafora, l’Io e la Natura”, è stata organizzata dall’Associazione Culturale Art Gallery Museum Nabilia Fluxus in collaborazione con l’Associazione Culturale il Borgo del Maglio, e ha come curatrice la presidente del NabilaFluxus Virginia Milici e il dr. Valtero Curzi come relatore.
“ Questa dovrebbe essere, per ora, – ha scritto Rosella Quintini nell’invito esteso agli artisti di GALA inseriti nella collana – l’ultima esposizione itinerante dei Libri GALA. Sette anni di raccolta e di attenta ricerca che si sono snodati lungo il filo conduttore delle realizzazioni artistico-culturali attive nel ” nostro presente” con la partecipazione di sempre nuovi artisti, quasi duecento. Un’esperienza per me interessante e una documentazione “ricca” di variazioni espressive e culturali e di tecniche a volte innovative e magistrali, che resisterà nel tempo, catalogata come bene comune, mettendo in luce angolature, intenti e convinzioni di chi, seguendo l’ispirazione, ha vissuto e dato nel suo tempo un personale contributo al Fare Arte”.

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