UNA POLITICA URBANISTICA A SCAPITO DELLA QUALITA’ DELLA VITA

fontespina-001“Il 2011, Anno Internazionale delle Foreste, poteva essere l’occasione per allargare la Pineta del Bambino nel quartiere San Gabriele attraverso nuove piantumazioni, ma il via vai di grossi camion da cantiere per le vie della zona, oltre a dare il colpo finale ad un manto stradale già compromesso, segna lo sbancamento in quella collinetta e l’avvio di una nuova, grande lottizzazione in via Doria.” A sostenerlo il circolo di Legambiente di Civitanova Marche che prosegue “la forsennata cementificazione che ha interessato negli ultimi anni le zone San Gabriele, Fontespina e 4 Marine connota, a giudizio dell’Associazione Ambientalista, una visione urbanistica prettamente speculativa da parte del Centrodestra al governo della città. Così dalla “Pineta del Bambino” fino alla zona Belvedere, tutti gli spazi possibili sono ormai stati riempiti; addirittura dietro l’ex liceo scientifico sono sorte centinaia di abitazioni senza le necessarie strade di servizio, mentre si continua a costruire anche davanti alle scuole medie nonostante via Saragat sia ormai congestionata, in particolare nelle ore di ingresso e di uscita degli studenti. Ancora una volta, a causa della miopia degli amministratori pubblici, Civitanova ha perso un’occasione: vedere nascere e svilupparsi un quartiere residenziale moderno con piste ciclabili e a misura d’uomo, che avesse come primo obiettivo la qualità della vita degli abitanti. La politica urbanistica riassumibile con la frase “su ogni filo d’erba una costruzione”, favorisce pochi costruttori a discapito della qualità della vita di tutti. Cosa altrettanto grave è il fatto che a Civitanova, a causa del regolamento urbanistico comunale obsoleto dal punto di vista della sostenibilità energetico-ambientale, il nuovo edificato non si distingue certo per l’adozione di moderni standard di qualità ed efficienza energetica; mentre in centinaia di Comuni italiani come ad esempio Senigallia, è il regolamento edilizio ad imporre quote di fotovoltaico e solare termico nelle nuove costruzioni e ristrutturazioni, a tutto vantaggio dell’ambiente, della “green economy” e del portafoglio dei proprietari. Dal punto di vista degli introiti economici per l’ente pubblico derivanti dal nuovo edificato infine, sarebbe opportuno introdurre un calcolo del Costo di Costruzione basato su parametri fissi e oggettivi, anziché lasciare che siano i costruttori stessi a dichiarare la somma sui cui calcolare il contributo comunale.

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