A CIVITANOVA SI PARLA DI CULTURA E LA SALA RIUNIONI DELLA BIBLIOTECA COMUNALE SI RIEMPIE DI GENTE

a8Non capita tutti i giorni, di questi tempi, ad un partito di riunire tante persone in un dopo cena per parlare di cultura con amministratori ed esperti. 

E’ successo  martedì 27 settembre in occasione della prima delle Giornate Democratiche organizzate dal Partito Democratico di Civitanova per incontrare la città e discutere su questioni importanti come la cultura, il sociale e la sanità.

La sala riunioni della Biblioteca Comunale ha accolto l’incontro, molto partecipato incentrato sul tema “Pane e cultura: sviluppo e senso civico a Civitanova.”

Il segretario cittadino del Pd Silenzi ha aperto la discussione sottolineando l’importanza di riportare la politica tra i cittadini, stimolare la partecipazione nei luoghi della democrazia con un confronto aperto e approfondito, a partire dai forum tematici avviati all’interno del partito che stanno coinvolgendo oltre agli iscritti anche i simpatizzanti dell’area democratica e della sinistra. Silenzi, ha introdotto un tema interessante e cioè quello della cultura come leva per un nuovo  sviluppo sostenibile. Una cultura che non deve essere settoriale ma riguardare l’ economia, il sociale, rappresentare il substrato di tutta la società. Inoltre ha ribadito la necessità di una programmazione culturale lungimirante, non legata a eventi di intrattenimento sporadici, ma con una caratteristica di continuità, raccogliendo gli stimoli delle associazioni della città, nello spirito oltre che di crescita civile del tessuto sociale anche di sviluppo economico. Il segretario del Pd, non ha rinunciato a criticare alcune scelte dell’ attuale amministrazione, in particolare i consistenti tagli  (60.000 euro in due anni) alla Biblioteca Comunale a fronte di tanti sprechi di denaro pubblico -basti ricordare due ore in una serata d’estate di pugilato pagato dal comune 45.000 euro- e la mancata trasparenza della gestione economica del festival Popsophia per il quale, ad oggi nonostante le richieste dei consiglieri comunali, ancora non si conoscono le cifre e gli importi impegnati nonostante un regolamento obblighi il Comune a fornire queste cifre ai consiglieri.

Il contributo successivo è stato portato dall’ operatrice teatrale Rosetta Martellini che spaziando dalla questione nazionale a quella della città ha sostenuto, con passione, l’idea della cultura come bene comune.

Di alto profilo l’apporto dell’assessore regionale Pietro Marcolini che non ha nascosto la difficoltà che la crisi in corso impone, che costringe a scegliere tra l’innovazione e la conservazione. Marcolini ha però fortemente ribadito il valore della cultura come “infrastruttura civile” e ha suggerito di creare una nuova identità ai luoghi di socializzazione come ad esempio le multisale.

Una panoramica sull’Italia è arrivata dal responsabile cultura e informazione Pd della segreteria nazionale l’onorevole Matteo Orfini che partendo dal convincimento che la creatività diffusa sia un pezzo della competitività del nostro paese ha spronato ad occuparsi più che di distribuzione di produzione culturale.

Ha chiuso le relazioni il neo assessore provinciale Massimiliano Bianchini che con l’esperienza di diversi anni come assessore alla cultura di Macerata, quindi conoscitore del nostro territorio, ha spronato la città di Civitanova a cercare una linea più chiara e definita alla luce del ruolo strategico che ha all’interno della provincia.

Gli interventi che si sono susseguiti, malgrado l’ora tarda, si sono incentrati in particolar modo sulla valorizzazione dell’identità della città ma anche sulla ricerca di una identità, sulla riqualificazione del borgo marinaro, e si è aperto un giallo con l’anticipazione fatta da Antonio Recchioni (lista civica) che ha affermato che probabilmente il festival Popsophia potrebbe migrare ad altro comune della provincia di Ancona.

L’ iniziativa ha gettato un seme importante su una questione complessa e articolata come è quella culturale che sicuramente ha necessità di ulteriori approfondimenti.

 

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