Le donne e gli uomini di buona volontà della città e di altre realtà regionali si sono incontrati per ribadire la necessita’ di portare a compimento le tante leggi che da anni mancano all’appello per un paese che vuole dirsi civile. Il matrimonio tra persone dello stesso sesso, le adozioni monoparentali, la piena esecutivita’ della 194, il fine vita, il diritto di cittadinanza, sono da troppo tempo leggi ostaggio delle personali sensibilita’ di politici e legislatori, mentre sono norme che rappresentano la quint’essenza della laicita’ e non dovrebbero essere usate per limitare i giusti diritti di tanti cittadini che sono rispettosi delle altre leggi, che pagano le tasse, che sono elettori e che, soprattutto, non vanno ad intaccare i diritti di nessuno!
Nel ritardo che vede gli ordinamenti un passo indietro rispetto al sentire della societa’, sono gli enti locali, i comuni, gli amministratori di provincia, i ” politici di strada” quelli che si sbilanciano di piu’, corrono in avanti per dire che e’ tardi, che e’ necessario dare al nostro paese ordinamenti adeguati ai tempi e alla dignita’ di tutti i cittadini (non dimentichiamo che l’Unione Europea ha messo in mora l’Italia per il ritardo sulla legge per il matrimonio tra persone dello stesso sesso). Il ritmo dell’approvazione delle leggi sui diritti civili va accelerato, i timori superati, le finestre vanno aperte.


———-

