Gli uomini della stazione carabinieri di Recanati hanno approfondito alcuni accertamenti su un presunto allaccio abusivo ad una rete elettrica installata all’interno del locale cimitero. Quel contatore girava veloce anche quando erano inattivi i lavori e gli uomini dell’Arma hanno voluto approfondire solcando il tragitto effettuato da alcuni cavi elettrici legati alla rete. E proprio seguendo le tracce di un filo di energia, che oltrepassava il muro di cinta del camposanto, giungevano ad un’abitazione che, evidentemente, “non viveva di luce propria”. Non aveva alcun contratto stipulato con aziende di energia e, alimentandosi con quel filo di diverse decine di metri proveniente dall’interno del vicino cimitero, si era riuscito ad “illuminare”. Sono stati gli stessi carabinieri di Recanati, che hanno seguito l’intero accertamento, a riscontrare quel filo “abusivo” durante il loro accurato sopralluogo di polizia giudiziaria. Un ammanco che dovrà essere quantificato ma che risale ad almeno 5 mesi di energia “succhiata”. È stata inoltrata un’informativa alla magistratura del capoluogo maceratese per “furto di energia” a carico di quell’uomo.
A Civitanova sono stati i controlli dei carabinieri dell’ispettorato del lavoro e della Stazione di Civitanova Alta a far emergere, in un rivenditore di cibi etnici orientali della zona commerciale, che frigo e congelatore erano alimentati dalla rete di un esercizio attiguo. I carabinieri della Città Alta, constatando eventuali rischi per la salute dei consumatori dovuti a quell’alimentazione “alternata” dei frigo, hanno ottenuto l’immediato intervento del NAS Carabinieri di Ancona che, con ispettori ASL, hanno operato alcuni campionamenti e sequestrato 50 kg di alimenti. Sanzioni sono state elevate per “aver detenuto alimenti in cattivo stato di conservazione perché mantenuti a temperatura inidonea a preservarne le caratteristiche chimiche microbiologiche”, dai carabinieri del NAS dorico.