Sembra proprio confermato che non ci sarà la 15° edizione del festival Expo dedicato a tutto ciò che ruota intorno alla carta.
L’ideatore e organizzatore Enrico Lattanzi ha anticipato che il prossimo anno la manifestazione da Civitanova, dove è nata, si sposterà a Fabriano, città capitale della carta, contesto sicuramente ideale. Noi civitanovesi possiamo solo augurarci che la sappiano accogliere e apprezzare.
Si respirava un’aria di tristezza in questi giorni passeggiando per l’ente fiera, si rubava qualche scambio di battuta amareggiata e interrogativa sul perché di questo trasferimento che, ha precisato Lattanzi, non ha nulla di offensivo verso la città, è un passaggio di testimone, anzi a Civitanova si vorrebbe lasciare la parte più significativa di questi anni di esperienza, un museo della grafica e del manifesto, di cui lo stesso Lattanzi è un appassionato collezionista.
La proposta è concreta e se ne è discusso Domenica 7 ottobre nell’ambito di un incontro al quale hanno partecipato il Sindaco Corvatta, il Vice Sindaco Silenzi, i consiglieri Gismondi e Rossi, oltre a Enrico Lattanzi che ha esposto il progetto, ambizioso e tutt’altro che improbabile che renderebbe Civitanova sede dell’unico museo italiano del genere e del terzo europeo, insieme a Olanda e Danimarca. L’ipotesi, ben accolta dall’attuale amministrazione, è quella di destinare a questa finalità l’ex mattatoio, edificio dato all’ATAC, dalla precedente amministrazione, per aumentare il capitale come garanzia per la banche. Tempi burocratici quindi prima di avviare qualsiasi pratica, che richiederà investimenti corposi e stimolerà ad attivarsi a una progettualità articolata per poter attingere ai consistenti fondi europei di cui l’Italia, secondo le ultime ricerche, è al terzo posto (dopo Polonia e Spagna) tra i paesi che ricevono più soldi, ma rimane al secondo (dopo la Romania) tra quelli che li usano di meno. I progetti importanti richiedono tempo, pazienza e molto lavoro. Di lavoro si è parlato anche nell’incontro di sabato 6 ottobre dedicato alla presentazione dello studio “5A”, le Marche del nuovo made in Italy, tra innovazione qualità e green economy, dove sono intervenuti l’assessore regionale Giannini, il segretario regionale della Fondazione Symbola Fabio Renzi e il presidente regionale di Legambiente Luigino Quarchioni. Una ricerca che approfondisce l’innovazione apportata nelle attività manifatturiere marchigiane virata alla sostenibilità ambientale. Dopo Arredo-casa, Abbigliamento-calzaturiero, Automazione-meccanica, Agroalimentare, che rappresentano le filiere produttive principali che caratterizzano la nostra regione, ecco la quinta A di Ambiente. Proprio in questo ambito si muovono alcune tra le aziende più innovative della regione, quasi a delineare i confini di un ideale distretto green.
Ma Cartacanta ha ospitato anche numerose presentazioni di libri e di riviste, laboratori e mostre. Forse l’insieme è sembrato sottotono rispetto ad anni precedenti, ma è stata anche questa volta una opportunità per conoscere alcune realtà emergenti della nostra città, l’associazione Fango e Assami, Crescere Insieme e abbiamo visto per la prima volta (e purtroppo l’ultima) lo spazio della Fondazione Mori con alcuni cimeli del Museo del Trotto.
Tutti i bellissimi manifesti delle precedenti edizioni decoravano le pareti degli stand, quasi un’antologica autodedicata, espositori, mercatino, libri nuovi o usati si sono visti spesso tra le braccia dei visitatori che hanno girato curiosando e magari pensando: “Cartacanta ci lascerà. Cartacanta ci mancherà”.
Ma in fondo Civitanova Fabriano è anche una linea ferroviaria e non sono poi così distanti l’una dall’altra!