“MIO PADRE POTEVA MORIRE” , IL DURO SFOGO DELLA FIGLIA DEL GIOIELLIERE VEROLO CHE ACCUSA “I SOCCORSI SONO ARRIVATI IN RITARDO”

volante-polizia-notteAssume contorni sempre più incredibili la vicenda dalla violenta rapina ai danni di Verolo, titolare della gioielleria “Il Monile” a Civitanova Marche. Non soltanto perché avvenuta con tanta ferocia, in centro città e in pieno giorno, ma anche perché i soccorsi sembra siano arrivati in ritardo perché ad allarme scattato, non vi era una volante della polizia disponibile per intervenire. Cosa questa confermata dal Siulp, sindacato unitario lavoratori polizia, che in una nota stampa scrive:

“Quello che si è verificato giovedì pomeriggio, a seguito di una rapina in una gioielleria del corso Vittorio Emanuele di Civitanova Marche, è un fatto di inaudita gravità e che non può essere tollerato dai Vertici provinciali dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza: un commerciante, la cui attività è dotata di un sistema di teleallarme collegato con la centrale operativa del Commissariato di Civitanova Marche, non ha potuto “beneficiare” dell’intervento di una volante della Polizia, perché mancava in quel turno, in quanto non pianificata.
Non si comprende come a Macerata, il Questore Gentile, nel determinare le esigenze e le relative priorità per il raggiungimento degli obbiettivi, operi per un’organizzazione delle risorse umane volta ad una maggiore operatività nell’attività di prevenzione sul territorio, prevedendo di assicurare almeno due volanti per ogni turno di servizio. Una direttiva – questa – che viene puntualmente disattesa nel Commissariato di Pubblica Sicurezza di Civitanova Marche, nonostante nell’ordinanza-quadro del Questore dello scorso mese di gennaio – che dovrebbe essere la “linea guida programmatica” per l’attività di controllo del territorio – si ravvisasse la necessità che venisse costantemente garantita almeno una volante per ogni turno di servizio, statuendo, in caso di necessità, l’utilizzo di tutto il personale in organico nell’Ufficio distaccato.
Non solo non c’è sempre la volante ed il servizio di “poliziotto  di quartiere” è stato definitivamente soppresso; non vi è, nemmeno, il previsto “raccordo funzionale con l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura”, così come viene anche indicato nelle circolari ministeriali. Il ruolo di “cabina di regia” affidato a quest’ultimo Ufficio della Questura, il quale avrebbe dovuto fungere da volano per lo sviluppo e la gestione delle necessarie sinergie tra tutte le risorse disponibili, non è mai decollato. Anzi, constatiamo dei modus operandi nei servizi disposti per il personale delle volanti di Macerata, che non trovano riscontro nell’identico servizio organizzato a Civitanova Marche. La sensazione che si avverte è che non ci sia comunicazione tra i Vertici della Questura e la Dirigenza del Commissariato, che comporta – di fatto – due impostazioni organizzative contrapposte. Tale situazione si ritiene non più accettabile e siamo, quindi, pronti a coinvolgere tutta la cittadinanza di Civitanova Marche per una manifestazione, nella quale rivendicare il diritto del cittadino di Civitanova Marche a chiedere e pretendere dall’Amministrazione della Polizia di Stato, la volante ed il servizio di poliziotto di quartiere.”

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